giovedì 28 marzo 2013

KUNDALINI YOGA



E' mattina, mi sono svegliato da poco., mi sto preparando per andare incontro ad una nuova giornata .
Abitualmente scrivo di sera, eppure questa mattina ho sentito il desiderio di aprire il computer e mettere le mie dita su questa tastiera, quasi a voler proseguire e a lasciare dentro di me la sensazione di calma interiore, di benessere che mi porto dentro, specialmente il giovedì mattino.
E perché proprio il giovedì?
Dal mese di novembre sto frequentando un incontro settimanale che si tiene il mercoledì sera presso il Centro Erba Sacra di Roma, praticando la disciplina dello Yoga Kundalini con l'insegnante Patrizia Deva Marapodi.

Disciplina, insegnante, parole che farebbero pensare ai tempi di scuola quando non si andava in aula sempre così entusiasti e si aveva spesso un rifiuto di tutto ciò che sapeva di imposto.
Qui non vi è nulla di tutto questo ed anzi quando si avvicina il momento di andare, aumenta il desiderio di essere lì, superando le resistenze del dirsi "stasera fa freddo, piove ma chi me lo fa fare?", oppure di saltare l'incontro perché magari in televisione danno la partita di calcio della squadra del cuore.

Mi sono avvicinato allo Yoga e alla Meditazione, quasi occasionalmente ma nulla vi è di occasionale nella vita ed ogni cosa, anche la più insignificante non avviene per caso, anche se nel momento in cui avviene sembrerebbe un caso ed il più delle volte è, invece, un'opportunità di crescita e di miglioramento. 
Di questo primo approccio ne parlai già in un mio precedente articolo: MEDITAZIONE


Da quell'aprile 2010 ha cominciato a crescere in me il desiderio di confrontarmi con un approccio più diretto alla spiritualità orientale ed in questo sono stato stimolato dall'esperienza di un mio carissimo amico che già pratica da tempo e che è riuscito, attraverso lo yoga e la meditazione, a superare un periodo estremamente difficile e complicato della sua vita.
Fino allora avevo partecipato a seminari di crescita personale con un approccio completamente differente, basato su altre leve, nello stile Firewalking,  avevo letto tanti libri di crescita, di PNL, di miglioramento personale, ma pur avendo ricevuto una forte spinta, sentivo che il percorso non era completo in quanto stavo focalizzando l'attenzione su situazioni esterne a me stesso: obiettivi, risultati, scalette di programmi, tempistiche, tutta una serie di strategie che però mi stavano dando anche un senso di frustrazione nel notare che, nonostante mi dessi da fare, nonostante leggessi tutte quelle belle parole, ci sono delle situazioni sulle quali noi non abbiamo possibilità di intervenire, e nel proiettare la nostra attenzione sull'esterno, rischiamo di perdere il contatto con il bene più prezioso che abbiamo, ossia noi stessi, la nostra anima, il nostro scopo.


E così, dopo una serie di prove fatte in alcuni centri, ho preso la decisione di iscrivermi a novembre 2012 presso il Centro dove sto praticando attualmente.

All'inizio non sapevo neanche che esistessero diverse forme di Yoga, avevo solo una sommaria informazione e mi incuriosiva molto il termine Kundalini, tecnica introdotta dall'India in Occidente da Yogi Bhajan, maestro spirituale originario di un villaggio dell'attuale Pakistan, nato nel 1929 e deceduto nel 2004.

La nostra insegnante ha vissuto per anni in quella terra che, personalmente, non ho avuto mai modo di visitare ma ritengo sia una esperienza che lasci il segno nella vita, e ha seguito gli insegnamenti di Yogi Bhajan, ed oggi li trasmette a chi segue le sue lezioni, o ancor meglio i suoi incontri, perché di incontro si tratta.
E' difficilissimo e non voglio avere alcuna pretesa di dare io degli insegnamenti su questa materia e poi non è una di quelle esperienze che si possono tradurre in parole o riportando una fredda analisi, un resoconto.
E' un'esperienza che ognuno di noi, se lo desidera, la deve vivere in prima persona perché ognuno di noi, entrando dentro di sé, può scoprire mondi conosciuti ma anche stanze segrete, trovare tante belle cose ma anche ricordi spiacevoli, incontrare volti dimenticati, rivivere sensazioni di quando si era bambini se non addirittura di quando si era nel grembo materno.


E' un confrontarsi con i nostri limiti, con le nostre paure, con i nostri desideri, si assumono posizioni dicendo a sé stessi "non ci riuscirò mai" e poi , quasi per miracolo, ti trovi a piegarti in un modo che mai avresti pensato di fare. 

Prendi coscienza del corpo esteriore e di tutto quello che il corpo contiene e soprattutto aumenti la conoscenza del tuo respiro, quel respiro che ti fa vivere, e cominci ad avere un rapporto diverso con il tuo respiro e di conseguenza con la vita che è respiro.

(Santo)

giovedì 7 marzo 2013

8 MARZO







8 Marzo Festa della Donna.

Mi sono chiesto cosa potessi scrivere nel giorno che è dedicato all'universo femminile senza rischiare di cadere nel banale o nella lista di frasi dette e ridette,  l'ultima cosa che le donne vogliono sentirsi ripetere

Se un blog ha per tema un'impresa così ardua quale è quella di fare un viaggio nel miglioramento di sé stessi, se è un modo per riflettere sulla vita e su quello che la vita ci può offrire, non si può escludere da questo viaggio la bellezza della donna.

Cosa sarebbe di noi senza di voi, senza quella vostra grande ed immensa dolcezza e sensibilità, quel modo di riuscire ad esserci vicini, arrivando anche a sopportare angherie, soprusi ed ingiustizie, ma la vostra innata capacità di amore non ha eguali nell'animo maschile.

Come si può pensare di migliorare noi stessi se non si ha l'umiltà di comprendere che non ci sarà mai completezza in un percorso senza di voi, come si può ancora, oggi, pensare che esista il potere dell'uomo sulla donna e arrivare a fare gesti folli e disumani, per non essere riusciti a svincolarsi da questi atavici pregiudizi?

La donna è prima di tutto quell'essere straordinario che ti ha messo al mondo, quella persona che ti ha accudito, ti ha coccolato, ti ha asciugato le lacrime, ti ha aiutato a diventare uomo, ti ha accompagnato per un lungo percorso della vita, quella persona insostituibile che ti sarà sempre vicino e spesso ci si accorge di lei solo quando è tardi.

La donna è quell'essere magico che è entrata nella tua vita, ha sconvolto le tue giornate, ha rivoluzionato i tuoi pensieri, ti ha fatto conoscere l'ebbrezza dell'amare e dell'essere amati, ti ha deliziato con il piacere, vissuto in una estasi di reciprocità.

La donna è l'amica che ti è sempre vicina, che ha sempre la parola giusta al momento giusto, che gioisce con te e piange con te, la compagna di serate goliardiche.

La donna è quella che desideri, per cui non riesci a dormire la notte, la insegui nei tuoi sogni, quella a cui vorresti dire chissà quante cose e poi non sei capace neanche di pronunciarle un semplice ciao.

Donne forti, donne intelligenti, donne battagliere, donne da ammirare, donne che non hanno paura di invecchiare e accettano l'età con  saggezza, donne che non hanno bisogno di ricorrere al bisturi perché sono belle dentro.

Donne deboli, indifese, maltrattate da uomini che non meritano di essere definiti uomini, donne che hanno dato la vita per aver incontrato lungo la loro strada un principe azzurro che si è trasformato in orco cattivo.

Un pensiero speciale a tutte voi, straordinarie e insostituibili....