mercoledì 25 giugno 2014

I GIORNI DELLA VITA








Nella vita di noi quanti sono i giorni che abbiamo vissuto e quanti saranno ancora quelli da vivere?
E quanti di questi giorni passano inosservati, persi spesso come siamo nelle nostre mille occupazioni, e più spesso preoccupazioni?
Quante volte diciamo a noi stessi di essere stanchi della monotonia dei giorni?
Eppure ci sono delle date che in mezzo a tanti giorni, più o meno uguali, segnano le proprie vite.
Sono quelle date con le quali a volte ci ritroviamo quando abbiamo bisogno di inventarci una delle tante password di cui necessita questo mondo tecnologico fatto, ormai, di codici da comporre per andare avanti.
C'è chi non dimenticherà mai il giorno in cui ha detto sì davanti all'altare, chi ricorderà il preciso istante in cui è diventata mamma, oppure il papà ha visto per la prima volta suo figlio.
Date speciali, ricorrenze, ricordi di momenti felici e gioiosi.
Giorni in cui la paura ha ceduto il posto al coraggio e hai vinto una sfida importante, una di quelle sfide che ti possono cambiare la vita.
Il primo bacio, l'esame universitario, la prima vacanza, il giorno in cui per la prima volta sei salito su un aereo, il compleanno del tuo amico, tante possono essere le occasioni per dare un significato a un giorno della tua vita.
Anche io serbo nella mia raccolta di date indimenticabili, alcuni giorni che hanno dato una direzione diversa alla mia vita, quelle date che sono lì come pietre messe una dietro l'altra a comporre quel percorso per il quale so quali sono le pietre che ho già solcato ma non so quali saranno quelle che incontrerò nel proseguimento del viaggio.
Il 26 giugno, è una di queste pietre, forse la pietra più forte, quella pietra che ha segnato come uno spartiacque tra una parte di vita dalla quale, per qualche subdolo meccanismo di protezione, non volevo distaccarmi, consapevole, però, che, inevitabilmente, poteva arrivare il momento in cui avrei dovuto prendere atto che la mia vita avrebbe dovuto cambiare.
Sono trascorsi otto anni e come sempre succede quando una persona si allontana da te, ti guardi indietro e ti sembra quasi impossibile che sono già otto anni in cui quella persona non c'è più.
Un amore, anche l'amore che sembrava l'amore eterno lo si può dimenticare, un torto subito scivola via nel tempo, una paura del passato si perde nel coraggio della vita di tutti i giorni, ma il ricordo di una madre ti rimarrà sempre dentro, in ogni istante, in ogni attimo, anche quando pensi di non pensarci, lei sarà sempre lì e non ti abbandonerà mai.

E quella madre la ringrazierai finché avrai vita...

(Santo)

mercoledì 11 giugno 2014

UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA



Se è vero che nulla accade per caso e in tutto c'è sempre una spiegazione, allora anche i libri che ci capitano tra le mani, non ci capitano per caso ma spesso ci arrivano nel momento giusto.

La mia libreria è ricolma di libri che mi accompagnano come fedeli amici da tanti anni e con alcuni di essi ho quasi un rapporto speciale, li considero alla stregua di quelle persone con cui più passa il tempo e più ti ci senti vicino e sai che non ne potresti fare a meno.

I libri di Terzani fanno parte di questa schiera di amici privilegiati ed infatti occupano una posizione di riguardo, sono esposti in prima linea e a volte mi basta anche solo uno sguardo per trovarvi un momento di ispirazione.

In questi giorni, complice anche gli eventi che si stanno organizzando in coincidenza con l'anniversario della sua morte, avvenuta nel 2004, ho avuto modo di soffermarmi di nuovo con più attenzione sulle letture di questo indimenticabile uomo e così mi è rivenuto il desiderio di riprendere tra le mani uno dei suoi più grandi libri che è per l'appunto "UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA".

Terzani lo scrisse intorno al compimento del suo sessantesimo anno quando gli fu diagnosticato il cancro.

Da questa scoperta e da tutto quello che può avvenire nell'animo di una persona, Terzani inizia un viaggio che lo porterà a delle grandi riflessioni sul senso della vita, sul confronto tra la medicina classica e quella olistica e il libro diventa una sorta di guida spirituale, uno di quei testi che non li puoi leggere di corsa, ma debbono essere assimilati, pagina dopo pagina.

Lo lessi la prima volta nel 2004 e sono tornato a leggerlo a distanza di ben 10 anni.

In dieci anni possono accadere tante cose nella vita di una persona e ci sono periodi in cui gli anni danno un'accelerazione a certi processi di scoperta che erano lì solo in attesa di essere portati in superficie.

Sto leggendo il libro e mi sto rendendo conto che se quando lo lessi per la prima volta, tutto quel mondo descritto da Tiziano, il suo incontro con la spiritualità, con la medicina alternativa, con il soprannaturale, era un mondo che mi incuriosiva, un mondo che vedevo da lontano, perché in quel periodo la mia vita era in una fase di rilancio di alcune situazioni che si erano come assopite e stavano riavendo luce.

Ma la vita si sa, ti può dare tanto e quando sei lì che la stai divorando, è capace di giocarti brutti scherzi e tutto quello su cui pensavi di aver costruito le tue certezze, viene giù come il mazzo di carte con cui da piccoli ci divertivamo a tentare di creare dei castelli.

Improvvisamente ti ritrovi in un vortice di forze che ti si mettono contro e si alleano tutte insieme per darti il colpo finale.

E allora che per far fronte all'inevitabile sbandamento si cominciano a cercare delle risposte, ci si aggrappa a tutto pur di ritrovare il bandolo della matassa.

E in parte è stato così anche per me.

Il mio viaggio per ridare ordine alla vita mi ha portato a tentare strade diverse, dal ritrovare il dialogo con chi sta su, mi ha fatto entrare nel "business" dei corsi di formazione, della crescita personale, mi ha avvicinato a discipline di cui non sapevo neanche l'esistenza, come la PNL, finché seppur in un contesto in cui Tiziano sarebbe inorridito, ossia in un villaggio turistico in Madagascar, ho cominciato a testare di persona cosa fosse lo yoga e la meditazione.


Questo primo approccio mi ha fornito lo spunto per incuriosirmi ancor di più su questa materia ed è iniziato quel viaggio nella spiritualità, un viaggio che se lo intraprendi non per soddisfare una moda, non per sentirti figo, ma perché da quel viaggio puoi trovare la chiave per andare sempre più dentro di te, è un viaggio appassionante e ricco di sorprese, sorprese che arrivano quando meno te le aspetti, perché è un qualcosa che si rimette in moto dentro e ti fa ritrovare quel significato, quell'essenza, di cui avevi perso le tracce, confuso nei ruoli da coprire, nelle maschere da indossare, nei doveri subiti, nei limiti imposti dagli altri e da te stesso.

E allora è come rimettersi sulla giostra per iniziare un altro giro......

(Santo)