domenica 25 novembre 2012

L'ESSENZA DI TE STESSO





A volte la vita ti fa sentire come una fune,tirato da una parte e dall'altra.

Due forze che si contendono la tua integrità e tu ti senti sballottato, vorresti che questo gioco terminasse e vorresti riposarti una volta per sempre, godendoti il viaggio che stai facendo.

Cerchi di darti una risposta e sai che più la cerchi all'esterno e più rischi di confonderti perché la maggior parte degli altri sono confusi, altrettanto, come lo sei tu.

Sei lì che aspetti il miracolo, che qualcuno ti porti i doni che stai desiderando ed intanto hai la sensazione che si sia creato come un distacco tra te ed il tempo che sta passando.

Tu, lì, ancora con i tuoi desideri, come se fossi all'inizio del viaggio, e, nel mentre continui a sognare, il tempo non si ferma, e più il tempo va avanti, maggiore avverti un senso di distacco che è un modo anche di difendersi dalla paura che il tempo non sia più sufficiente a colmare tutta la sete di conoscenza che è ancora in te.

Eppure la mattina ti adula con il suo carico di aspettative, così come la sera ti accompagna nel dolce declino, quando cerchi nel sonno di acquietare la mente che è lì inesorabile con il suo rumore di sottofondo, con il suo costante ed incessante bombardamento di domande, domande alle quali vorresti dare risposte che ancora stai cercando.

E proprio perché sai di non aver compiuto quel viaggio che ti deve portare a cercare la risposta più impegnativa, la risposta sul senso, sul perché dell'esserci, tieni accesa dentro di te quella fiammella che altro non è che la spinta, la motivazione ad andare avanti senza più aspettare che il tempo possa portarti quella risposta che è già qui, nell'attimo che stai vivendo ed in questo attimo di vita, in quello spazio tra un respiro e l'altro avverti un frammento di silenzio ed è in quel silenzio che pian piano andrai sempre più a ritrovare la tua pura essenza, quella purezza che era in te dal primo istante di vita, quando non ti sei chiesto il perché c'eri.

(Santo)

domenica 11 novembre 2012

IL VIAGGIO DENTRO DI NOI


Spiagge lontane e bianchissime, palme, hotel di charme, tramonti rosso fuoco...

Gli ingredienti giusti per catturare l'attenzione, per aprirsi un varco nel mondo delle emozioni che ognuno di noi ha dentro di sé.

Se avete voglia di questo tipo di viaggio ho un blog : "L'agente di Viaggi" interamente dedicato al mondo delle vacanze, e lì potrete trovare articoli sul tema.

Il blog su cui sto ora scrivendo si chiama "Migliora te stesso" ed è il racconto di un viaggio molto più impegnativo di quello che si può fare per esaudire il desiderio di evasione, di scoperta di un luogo lontano.

Il Viaggio che è al centro di questo blog è il viaggio dentro se stessi, un viaggio che non può essere fatto solo  per allontanarsi, momentaneamente, dalla routine di tutti i giorni.

Questo è un viaggio che ci accompagna ogni istante perché nel momento in cui si comincia a viaggiare dentro se stessi non ci sarà mai fine al viaggio iniziato.

Ogni attimo della vita sarà un attimo e, nella brevità di un attimo, potrà darci lo stesso una forte intensità e per intensità non intendo l'intensità di una vita che debba essere vissuta oltre i limiti.

Se si riesce ad entrare nel presente, a non stare sempre con la mente a rimuginare su quello che il passato ci ha dato o che ci siamo presi dal passato, se il futuro lo si vive senza ansia, senza porsi domande su quello che ancora dovrà essere e che spesso è solo frutto della nostra immaginazione, non sempre felice, allora anche il presente che può sembrare un presente banale potrebbe diventare un momento d'intensità.

E per viverlo con intensità dobbiamo esserci con tutto noi stessi. Solo quando ci si sta con la totalità del proprio essere e la mente si piegherà al nostro volere, allora si che si potrà dire di aver compiuto un grande viaggio dentro di sé e aver finalmente ritrovato quel Sé autentico, la gioia dell'esserci, la spontaneità che si aveva da bambini e che si pensava di aver definitivamente persa.

E solo allora ritorneremo a stupirci,  ad accettare la vita, sapendo che dopo un sorriso si potrà incontrare il pianto, ma dopo il pianto si potrà incontrare anche il sorriso, ci renderemo conto di tante piccole cose che ci sfuggivano eppure erano sempre lì, ma avevamo gli occhi troppo chiusi, ci emozioneremo e non avremo timore di piangere, non ci sentiremo in colpa ed anche la paura ci diventerà più familiare perché l'avremo fatta diventare una nostra amica.

Non esiste l'età giusta per intraprendere questo viaggio. Spesso è la vita stessa che ci porta ad intraprenderlo, è il momento del risveglio interiore, quello in cui sentiamo di aver perso il nostro centro e non sappiamo più cosa stiamo facendo, perché lo stiamo facendo e dove stiamo andando.

Che sia tu a deciderlo o che sia la vita a deciderlo per te, l'importante è non perdere l'occasione che la vita ci fornisce per arrivare dare un senso al fatto che qui siamo e se qui siamo un significato ci dovrà pur essere e siccome non possiamo sapere quanto tempo ci è dato per rispondere al grande quesito della vita, che già Socrate esprimeva nel "conosci te stesso", prima lo iniziamo questo viaggio e meglio è.

(Santo)