mercoledì 29 febbraio 2012

RICERCARE LA FELICITA'



"Il più bel regalo che possiate fare agli altri è la vostra felicità" (Esther e Jerry Hicks)

Ma prima di tutto cosa è la felicità?

E soprattutto si può essere felici?

Io ritengo che non possa esistere una risposta assoluta a queste domande, perché ognuno di noi può avere un concetto diverso di felicità.

Quello che mi terrorizza è quando mi rendo conto che in giro ci sono tante persone che queste domande non se le pongono, e anche quando se le ponessero restano immersi nelle loro paludi di tristezza, di apatia, di squallore, anche quando tu gli offri  il tuo aiuto, e loro hanno paura di essere felici.

La felicità dovrebbe essere lo scopo prioritario della vita, di questa unica vita eppure tante persone si rendono conto di questo quando ormai sono quasi al capolinea.

Questo non vuol significare che si deve andare dietro a dei falsi richiami che ti fanno credere che tutto sia facile, che basta seguire un corso di tre giorni e la tua vita si rivoluzionerà, non è sufficiente ubriacarsi di facile  positivismo.

La felicità è un bene prezioso e come tutte le cose preziose va preservata, custodita, protetta.

E' un viaggio dentro sé stessi, alla ricerca della propria interiorità, della profondità del proprio essere.

E' chiedersi "chi sono e perché sono qui?", darsi uno scopo, un  significato al fatto che comunque ci sei in questa vita e non potrai mai sapere quanto tempo ancora hai a disposizione.

E' l'apprezzare ogni attimo che vivi, è sentire il respiro, il battito del cuore.

E' l'emozione che si prova davanti ad un tramonto, il rossore che ti sale al viso quando incontri l'amore, il sorriso di un bambino che ti fa sentire meno triste, una canzone che ascolti e ti ricorda un momento di gioia condivisa.

E' la sensazione che nonostante le difficoltà, le avversità, le delusioni che si incontreranno e se ne incontreranno tante nel corso della vita, si ha la forza, il coraggio di ricominciare, di ripartire per un nuovo viaggio.

E' quando il destino, il caso, ti fanno incontrare quella persona che stava aspettando te, e tu ti renderai conto che stavi aspettando lei, ed era solo questione di incontrarsi, ed allora la vostra vita si colorerà, nulla sarà come prima e neanche tu sarai come eri prima.

E' quando socchiudo gli occhi e penso alle tante persone che ho incontrato e mi hanno arricchito e il più delle volte le persone che mi hanno insegnato di più non sono state le persone di successo.

Le persone che mi hanno fatto capire quanto dobbiamo essere grati alla vita, sono quelle che ho visto in alcuni luoghi del mondo dove tutto il nostro malessere, il nostro stress è nulla se relazionato al loro disagio di vivere, eppure, in quello che per noi è disagio, quelle persone non perdono la loro dignità.

E' lo scrivere queste parole, pensando che anche se solo una persona le leggesse e si ricordasse di te perché ne ha ricavato un vantaggio , hai fatto un grande gesto d'amore.






sabato 18 febbraio 2012

DOVE CI STA PORTANDO LA TECNOLOGIA?















Questa mattina nella buca esterna della posta, quella che si usa per raccogliere, tutti i vari volantini pubblicitari che, altrimenti, intaserebbero le nostre personali cassette, ho preso un folder di una delle più importanti catene di distribuzione di prodotti tecnologici.

Non ne faccio il nome, tanto alla fine uno vale l'altro.

Ho cominciato a sfogliarlo, attratto dai messaggi in esso contenuti.

Era tutto un invito a spendere denaro per prodotti di alta qualità tecnologica, il tutto corredato da descrizioni che richiedono un corso di aggiornamento solo per avere un minimo di comprensione di quei termini così astrusi al consumatore medio.

Ma forse il gioco sta anche in questo: più si usano parole inconcepibili e più siamo attratti da tutti questi ritrovati dell'ultimo minuto.

Io non so cosa ne pensate voi ma a me francamente tutta questa rincorsa al prodotto più sofisticato, più completo di applicazioni, sempre più tecnologico, mi mette inquietudine.

Non è l'inquietudine di una persona che si trova in difficoltà perché, essendo cresciuto in un'epoca in cui non esisteva questa frenesia all'acquisto, oggi ha il senso di inadeguatezza, ma bensì è il pensare che tutta questa offerta stia facendoci perdere il contatto con la realtà, con il vicino, con il prossimo.

Più vado avanti e più mi sto accorgendo che pur avendo tutti questi straordinari mezzi a disposizione (e si arriva addirittura a reclamizzare il processore mobile  "Nvidia Tigra 3 come più veloce della luce, alla faccia di Einstein), la gente è sempre di più isolata.

Una volta prendevi l'autobus, il treno, l'aereo e parlavi con le persone, si creavano amicizie, ci si dava l'appuntamento per andare insieme al lavoro. 
In treno nascevano anche delle storie, durante un viaggio ci si raccontavano dei segreti.

Oggi siamo tutti isolati, auricolare all'orecchio per ascoltare la musica e non essere disturbati.

Continuiamo le nostre conversazioni al telefono, leggiamo e rispondiamo agli sms o alle mail, mandiamo le foto su facebook e non ci accorgiamo di chi sta vicino a noi, e magari quel vicino o quella vicina poteva essere la persona che stavamo cercando e il destino ce l'aveva fatta incontrare, ma noi non ci siamo.

Una volta aspettavi con trepidazione l'uscita del film al cinema ed era bello ritrovarsi con gente sconosciuta in una sala ed emozionarsi, ridere, piangere insieme ad altre persone.

Oggi ti dicono di comprare uno di questi televisori che non si possono più definire televisori ma sono dei veri e propri schermi cinematografici e ora te li vendono anche in 3D e mi terrorizza pensare ad una famiglia che si mette davanti allo schermo con gli occhialetti 3D, compreso il nonno novantenne.

Una volta era bello andare in una libreria, girare tra gli scaffali, parlare con il libraio, toccare il libro, sentirne la consistenza, guardare la copertina, leggere la prefazione e cominciare ad entrare nella storia.

Portarsi il libro appresso per leggerlo appena possibile.

Oggi vedo persone con lo sguardo fisso ad uno schermo e scorrono le pagine ma non c'è più il gusto di girarla la pagina, di sottolineare le frasi più significative.

Avevi bisogno di trovare una strada;  entravi in un bar, ti fermavi all'edicola, chiedevi ad un passante e usavi "tutto città" con gli incastri stile battaglia navale, Via Po la trovi alla tavola 54 D3.

Oggi sei da solo e ti fermi per strada  a cercare di capire cosa stai vedendo su google map, ma alza la testa che forse già sei arrivato e non te ne sei accorto.

Ipad, Iphone, SmartPhone, BlackBerry, ma non è che ci stiamo rincoglionendo dietro a tutto questo, che poi non fa che arricchire ulteriormente le multinazionali?

Mi spaventa vedere ragazzi e ragazze che vengono nel nostro ufficio a fare tirocinio per la professione di agente di viaggi e cercano le città sul loro telefonino e vanno in crisi quando non le trovano ma nessuno gli ha detto che esistono gli atlanti geografici, il mappamondo?

La cosa che più mi ha terrorizzato, leggendo il volantino, è stato il prodotto della foto di questo articolo: lo Smart Baby Monitor e sai cosa fa questo ritrovato?

"ti permette di fare dei primissimi piani su ogni dettaglio della camera del bambino. Visione notturna e sensore per conoscere la temperatura e l'umidità della stanza. La spia del led vi permette di creare l'atmosfera del colore preferito. Potrete sorvegliare il vostro bambino direttamente sull'Iphone e sull'Ipad e di interagire con lui in qualsiasi momento. Potrete vedere e ascoltare il bambino, sia se siete a casa vostra che dall'altra parte del mondo. con l'altoparlante potrete eseguire delle ninne nanne personalizzate. Permette di visualizzare e registrare i pianti, i pasti, i movimenti del bambino"

Reputo tutto questo folle: un bambino piccolo ha bisogno che la sua mamma lo prenda in braccio, che lo coccoli, che lo strapazzi di baci, che lo riempia di affetto e di amore e se necessario gli dia pure uno scappellotto.

Una vera mamma se è una vera mamma non deve avere bisogno di queste cazzate, il bambino ha bisogno di ascoltarla mentre gli canta la ninna nanna, una madre capisce a pelle qualsiasi cosa del suo bambino, la mamma sa intuire se la luce è quella giusta per il suo bambino.






Dove ci sta portando tutta questa tecnologia?


mercoledì 8 febbraio 2012

UNA DONNA PER AMICO



1978: Lucio Battisti pubblica un album dal titolo "una donna per amico".

Sono passati quasi 25 anni eppure ancora oggi sento quella canzone e mi fa riflettere.

Nel 1978 di anni ne avevo 27 e probabilmente già a quell'epoca conoscevo tante "donne per amico."

Oggi che ho superato la soglia dei 50 posso affermare che può esistere l'amicizia tra una donna e un uomo

Nel mio caso non ne esiste una sola di amica ma ne ho tante di donne per amico.

Se nel passato mi chiedevo se questo fosse normale , oggi sento di essere grato alla vita per avermi concesso questo grande privilegio.

Le amiche mi hanno dato tanto: l'allegria dei momenti spensierati trascorsi insieme, l'affetto, la stima, le parole di incoraggiamento.

Le amiche si sono confidate, si sono appoggiate a me, mi hanno rivelato segreti che forse non avrebbero neanche confidato alla migliore amica e questo mi ha permesso di conoscere più a fondo il mondo femminile, di entrare in empatia con l'universo donna.

Avere la capacità, la profondità di saper ascoltare, di saper perdonare, di saper accettare che le cose possono andare  anche come non vorresti che andassero, sono tutte qualità che ho condiviso con voi e mi hanno fatto crescere.

Festeggiare un compleanno importante come è stato per me il mio cinquantesimo compleanno e spegnere quelle candeline con le amiche storiche e con le amiche che, seppur non storiche, sono entrate nel mio cuore, così come io sono entrato nel loro di cuore, è stata la testimonianza più profonda che se si ha la grande maturità di riuscire a capire che una donna al di là di un bel corpo, di una spinta prettamente sessuale, è un universo straordinario di sensazioni, di emozioni, di fantasia, ma anche di grande forza e coraggio, vieni ripagato da un abbraccio, da un affetto che ti fa sentire di essere un Grande Uomo.

Ringrazio tutte le amiche e non c'è bisogno di nominarle una per una perché loro lo sanno già di essere le mie grandi amiche e quindi è superfluo dirne il nome.

E già che ci siete andate a riascoltare "ho scelto te una donna per amico, ma il mio mestiere è vivere la vita...."


giovedì 2 febbraio 2012

LA PERSONA GIUSTA



"La persona giusta"

Esiste la persona giusta? e cosa si intende per persona giusta?

Interrogativi che ognuno di noi si è posto e molto probabilmente, ancora, si sta ponendo questa domanda.

Come nel precedente articolo sull'amore, dissi di ritenere che ognuno abbia la sua idea di questo sentimento, al di là delle immagini convenzionali, così penso che non possa esserci la persona giusta in assoluto.

Ognuno di noi ha il suo ideale di uomo, il suo ideale di donna.

E spesso la vita ci fa rincorrere questo ideale, alla ricerca della perfezione, portandoci, non di rado, ad uno stadio di frustrazione quando ci si rende conto che questo ideale si allontana sempre più.

Ci sono momenti in cui ci si sente così soli, così giù di morale, periodi in cui sembra che tutto stia andando contro e allora è facile in quei momenti aggrapparsi ad uno scoglio, pensando di trovarvi la salvezza per poi scoprire che, passato il primo momento della reciproca euforia, era tutto un inganno e soprattutto un inganno fatto a sé stessi.

Si cerca la persona giusta, nel mondo virtuale. Ci si nasconde dietro uno schermo, dietro un telefono, si creano le migliori aspettative, ci si prepara per il grande incontro e il più delle volte quella che sembrava la persona giusta si rivela "uno dei tanti" o anche "una delle tante".

A volte parlando con le amiche, con gli amici e parlando anche con me stesso, ho il dubbio che ci sia una forte insoddisfazione nei rapporti umani, è come se fossero saltati tutti quei valori sui quali avevamo basato la nostra educazione: il rispetto della famiglia, l'amore condiviso, l'affetto, la solidarietà.

Si può vivere in una grande città eppure essere soli. E' sempre più complicato confrontarsi, stare insieme, condividere esperienze, una strisciante diffidenza mina i rapporti tra le persone e si perde la genuinità, la spontaneità.

Ho visto donne "veline" e uomini "tronisti" sciogliersi come neve al sole, nel momento in cui si sono tolti le maschere con le quali si presentano agli occhi degli altri.

Ma allora la ricerca della persona giusta è destinata al fallimento?

E non è che a forza di cercare nell'altro o nell'altra la "persona giusta" abbiamo perso di vista che la prima "persona giusta" da amare, da rispettare, da tenere in considerazione, siamo proprio noi stessi? 
Soltanto quando riusciremo a compiere quel percorso straordinario che ci porta ad amare noi stessi, senza che questo possa significare essere egoisti perché l'egoismo è da immaturi, allora andremo incontro alla "persona giusta" che la vita ci darà modo di incontrare con la giusta serenità d'animo, con la giusta forza, con la sicurezza e saremo più preparati per poterci offrire all'altra persona.

Avendo parlato della "persona giusta" non posso non segnalarvi una persona e il blog da lei scritto: Ilaria Cardanwww.lapersonagiusta.com.
Per me è stata una di quelle occasionali conoscenze, fatte navigando su internet, uno di quegli incontri che arrivano al momento giusto, quando per la famosa "legge di attrazione", ti arriva quello che stai cercando.
Vi consiglio di andare su questo sito, scaricarvi anche delle guide gratis le quali vi saranno di molto aiuto, di iscrivervi alla newsletter e leggere attentamente i suoi articoli.
Vi posso garantire che impiegherete qualche minuto della vostra vita, ma saranno sicuramente dei minuti spesi bene.