sabato 22 dicembre 2012

CARO BABBO NATALE



Se volessi trovare la parola che più possa dare un significato a questo Natale, credo che questa parola sia Speranza.

In un anno che è stato così difficile per la stragrande maggioranza delle persone, la speranza sembra quasi essere l'ultimo porto su cui approdare prima di un eventuale naufragio.

Mantenere un atteggiamento positivo verso la vita quando tutto sembra remarti contro non è una cosa facile da mettere in pratica.

Il senso di smarrimento, di incertezza, di rassegnazione, di frustrazione ha pervaso gli animi di molti di noi.

C'è chi ha reagito, chi ha trovato nel buio la luce della salvezza e c'è chi invece, purtroppo, nel buio ci si è smarrito definitivamente.

Quando la felicità ti piomba addosso non sei lì a farti domande, ti godi quel periodo della vita e pensi che non avrà mai fine e poi, un giorno, ci si sveglia e ci si rende conto che la vita è un ciclo e così come ogni giorno esce il sole, ogni sera il sole se ne va e quando la tristezza, la noia, la sfiducia entrano in te stesso, senti che tutte quelle certezze che credevi di aver ottenuto si stanno sgretolando e cominci ad aver paura.

Ma è proprio nella maledetta paura che si deve avere la forza,  il coraggio di ritrovare dentro di sé le risorse ed ognuno di noi ha le sue risorse, peccato che spesso la vita stessa ce le fa dimenticare.


Quando si era bambini si aspettava questo giorno per scrivere la famosa letterina a Babbo Natale e ci si divertiva a metterla sotto il piatto del papà o della mamma e poterla leggere a tutti i presenti, ottenendo anche qualche monetina per le prime pubbliche recite.


Molti di noi sono cresciuti, sono diventati uomini e donne mature, e, quindi oggi a chi la scriviamo quella lettera?

Forse non c'è neanche più quella persona che faceva finta di trovarla sotto il suo piatto e per riceverla dovrebbe costringere Babbo Natale a fare un lungo viaggio, eppure se, almeno in questi giorni, ognuno di noi tornasse bambino e scrivesse di nuovo quella lettera sono sicuro che non andrebbe persa, nell'Universo c'è sempre qualcuno che la intercetterà e chissà che quei desideri, quei sogni, quelle amarezze, quelle richieste di aiuto, non trovino quella risposta che si sta attendendo da tempo.

Sarebbe per me bello poter stringere la mano ad ognuno di voi che avete condiviso con me tanti miei personali momenti, sia di persona che attraverso le pagine dei miei blog, di facebook, di twitter e di tutte queste altre forme di comunicazione moderna e come fanno gli artisti quando sono all'ultima rappresentazione e fanno la scaletta dei ringraziamenti anche io voglio dire 

GRAZIE

innanzitutto ai miei familiari perché la famiglia è il motore principale, è il carburante che ti fa andare avanti;

agli amici storici e alle amiche storiche, per il bene che ci vogliamo e non viene scalfito dal tempo:

a chi giornalmente divide con me le gioie e le amarezze della nostra agenzia di viaggi e mi riferisco a Emanuela, Katia e Annamaria;

a tutti i clienti che continuano a darmi fiducia e molti di loro sono ormai anche amici storici;

a tutte le persone che mi hanno dato la possibilità di farmi conoscere, ospitando i miei scritti sui loro blog, sui loro giornali, commentando i miei articoli;

alle centinaia di agenti di viaggio perché ritrovino il giusto entusiasmo per andare avanti;

a tutti coloro che mi hanno dato fiducia;

alle persone che hanno contribuito alla mia crescita personale e professionale;

e anche GRAZIE a chi, pochi a dire il vero, hanno deluso le mie aspettative perché, comunque sia, mi hanno fatto capire altri aspetti di me stesso, hanno fatto emergere delle mie lacune sulle quali ho lavorato.

Vi abbraccio tutti e a tutti dico BUON NATALE.

"il modo più sicuro di diventare infelici è desiderare di essere più felici" (Schopenhauer)

da Santo

domenica 9 dicembre 2012

L'Arte della Serenità






L'Arte della Serenità "Il potere terapeutico della saggezza" di Claudio Lamparelli.

Ci sono dei libri che sembra che ti stiano aspettando. Sono lì sugli scaffali di una libreria e attendono solo il momento in cui, per quelle misteriose coincidenze della vita, tu ci porgerai lo sguardo e ne verrai attratto.

Questo che stiamo tutti vivendo è sicuramente uno dei periodi più complicati e la stragrande maggioranza di ognuno di noi è assillato da preoccupazioni varie.

In televisione non si fa altro che assistere a cronache di disperazione e anche di follia, con episodi di violenza che fanno veramente inorridire.

E allora come si può essere sereni anche in un mare così burrascoso?

Sarà possibile, solo leggendo questo libro, recuperare quella straordinaria ricchezza che è la serenità interiore?

Claudio Lamparelli oltre ad essere uno scrittore è uno studioso e traduttore di storia delle religioni, autore di varie opere che hanno come riferimento la meditazione.

Il libro non è assolutamente da confondere con altri libri della serie Legge di Attrazione o volumetti che vi insegneranno il pensiero positivo tanto per spillarvi qualche soldo.

Questo libro è una raccolta di 144 articoli con citazioni tratte dai più grandi filosofi e scrittori che si sono occupati di tutto quello che riguarda l'anima, il Sé,l'interiorità, il senso e lo scopo della vita ed è uno di quei libri da tenere con sé, come un fedele amico a cui rivolgersi quando si ha bisogno di una pillola di saggezza o quando ci si sente smarriti e si sta cercando una risposta.

Non va letto di fretta, non può essere assimilato in mezzo al caos, richiede quella attenzione e quella sensibilità necessaria per compenetrarne tutto il suo messaggio.

Lascio a voi la facoltà di farvi questo dono per Natale o di renderne partecipe una vostra persona cara e sarà sicuramente un dono che farà bene a voi stessi e a chiunque lo riceverà.

Lo potete acquistare anche attraverso il banner del Giardino dei Libri che trovate in questo stesso blog e oltre a questo potrete sceglierne tanti altri. nonché Cd, Dvd e altre belle cose per l'anima e lo spirito.

E' stato difficile scegliere la frase con cui chiudere questo articolo e allora ho pensato di prendere questa di Kierkegaard:

"La grandezza non consiste nell'essere questo o quello, ma nell'essere se stesso, e questo ciascuno lo può se lo vuole"

(Santo)













domenica 25 novembre 2012

L'ESSENZA DI TE STESSO





A volte la vita ti fa sentire come una fune,tirato da una parte e dall'altra.

Due forze che si contendono la tua integrità e tu ti senti sballottato, vorresti che questo gioco terminasse e vorresti riposarti una volta per sempre, godendoti il viaggio che stai facendo.

Cerchi di darti una risposta e sai che più la cerchi all'esterno e più rischi di confonderti perché la maggior parte degli altri sono confusi, altrettanto, come lo sei tu.

Sei lì che aspetti il miracolo, che qualcuno ti porti i doni che stai desiderando ed intanto hai la sensazione che si sia creato come un distacco tra te ed il tempo che sta passando.

Tu, lì, ancora con i tuoi desideri, come se fossi all'inizio del viaggio, e, nel mentre continui a sognare, il tempo non si ferma, e più il tempo va avanti, maggiore avverti un senso di distacco che è un modo anche di difendersi dalla paura che il tempo non sia più sufficiente a colmare tutta la sete di conoscenza che è ancora in te.

Eppure la mattina ti adula con il suo carico di aspettative, così come la sera ti accompagna nel dolce declino, quando cerchi nel sonno di acquietare la mente che è lì inesorabile con il suo rumore di sottofondo, con il suo costante ed incessante bombardamento di domande, domande alle quali vorresti dare risposte che ancora stai cercando.

E proprio perché sai di non aver compiuto quel viaggio che ti deve portare a cercare la risposta più impegnativa, la risposta sul senso, sul perché dell'esserci, tieni accesa dentro di te quella fiammella che altro non è che la spinta, la motivazione ad andare avanti senza più aspettare che il tempo possa portarti quella risposta che è già qui, nell'attimo che stai vivendo ed in questo attimo di vita, in quello spazio tra un respiro e l'altro avverti un frammento di silenzio ed è in quel silenzio che pian piano andrai sempre più a ritrovare la tua pura essenza, quella purezza che era in te dal primo istante di vita, quando non ti sei chiesto il perché c'eri.

(Santo)

domenica 11 novembre 2012

IL VIAGGIO DENTRO DI NOI


Spiagge lontane e bianchissime, palme, hotel di charme, tramonti rosso fuoco...

Gli ingredienti giusti per catturare l'attenzione, per aprirsi un varco nel mondo delle emozioni che ognuno di noi ha dentro di sé.

Se avete voglia di questo tipo di viaggio ho un blog : "L'agente di Viaggi" interamente dedicato al mondo delle vacanze, e lì potrete trovare articoli sul tema.

Il blog su cui sto ora scrivendo si chiama "Migliora te stesso" ed è il racconto di un viaggio molto più impegnativo di quello che si può fare per esaudire il desiderio di evasione, di scoperta di un luogo lontano.

Il Viaggio che è al centro di questo blog è il viaggio dentro se stessi, un viaggio che non può essere fatto solo  per allontanarsi, momentaneamente, dalla routine di tutti i giorni.

Questo è un viaggio che ci accompagna ogni istante perché nel momento in cui si comincia a viaggiare dentro se stessi non ci sarà mai fine al viaggio iniziato.

Ogni attimo della vita sarà un attimo e, nella brevità di un attimo, potrà darci lo stesso una forte intensità e per intensità non intendo l'intensità di una vita che debba essere vissuta oltre i limiti.

Se si riesce ad entrare nel presente, a non stare sempre con la mente a rimuginare su quello che il passato ci ha dato o che ci siamo presi dal passato, se il futuro lo si vive senza ansia, senza porsi domande su quello che ancora dovrà essere e che spesso è solo frutto della nostra immaginazione, non sempre felice, allora anche il presente che può sembrare un presente banale potrebbe diventare un momento d'intensità.

E per viverlo con intensità dobbiamo esserci con tutto noi stessi. Solo quando ci si sta con la totalità del proprio essere e la mente si piegherà al nostro volere, allora si che si potrà dire di aver compiuto un grande viaggio dentro di sé e aver finalmente ritrovato quel Sé autentico, la gioia dell'esserci, la spontaneità che si aveva da bambini e che si pensava di aver definitivamente persa.

E solo allora ritorneremo a stupirci,  ad accettare la vita, sapendo che dopo un sorriso si potrà incontrare il pianto, ma dopo il pianto si potrà incontrare anche il sorriso, ci renderemo conto di tante piccole cose che ci sfuggivano eppure erano sempre lì, ma avevamo gli occhi troppo chiusi, ci emozioneremo e non avremo timore di piangere, non ci sentiremo in colpa ed anche la paura ci diventerà più familiare perché l'avremo fatta diventare una nostra amica.

Non esiste l'età giusta per intraprendere questo viaggio. Spesso è la vita stessa che ci porta ad intraprenderlo, è il momento del risveglio interiore, quello in cui sentiamo di aver perso il nostro centro e non sappiamo più cosa stiamo facendo, perché lo stiamo facendo e dove stiamo andando.

Che sia tu a deciderlo o che sia la vita a deciderlo per te, l'importante è non perdere l'occasione che la vita ci fornisce per arrivare dare un senso al fatto che qui siamo e se qui siamo un significato ci dovrà pur essere e siccome non possiamo sapere quanto tempo ci è dato per rispondere al grande quesito della vita, che già Socrate esprimeva nel "conosci te stesso", prima lo iniziamo questo viaggio e meglio è.

(Santo)

mercoledì 31 ottobre 2012

RICORDARE PER NON DIMENTICARE

Ho fatto un giro su facebook e mi è sembrato di andare ad un supermercato stracolmo di zucche colorate, o di percorrere le vie di un fantasioso carnevale con streghette di ogni età.

A me francamente di tutto questo importa ben poco e questi sono i giorni in cui il mio pensiero va, soprattutto, a chi oggi non c'è più.

Non voglio essere retorico ma credo che sia doveroso ridare alle ricorrenze il giusto spessore.

Domani per chi è credente è una festa molto importante in cui si ricordano le migliaia di Santi di cui è piena la nostra religione e il 2 novembre è la giornata da dedicare alla "commemorazione dei defunti"

Sono le giornate in cui i cimiteri si trasformano in ingorghi di auto, come se fossimo nel periodo dell'esodo estivo e mi chiedo di quelle persone quante siano quelle che si ricordano dei loro cari solo in questa occasione, cercando così di mettersi a posto con le proprie coscienze.

Non certo per mia scelta ma poiché la vita mi ha tolto un padre all'età di 22 anni e quindi trent'anni fa, ho una certa confidenza con questi luoghi e sia quando c'era in vita mia madre e sia adesso ho continuato ad andarci con una certa frequenza perché so quanto lei ci teneva che le tombe fossero sempre pulite e ricolme di fiori.

Frequentando questo luogo per un così lungo tempo si acquisisce una certa familiarità ed anche le persone sepolte vicino alla persona cara diventano volti familiari e si creano anche storie immaginarie nell'osservare i loro visi, le date di nascita e di morte.

Ci si commuove davanti a un bambino, ad un giovane e si scherza al contrario quando si legge che uno è magari morto a 90 anni e il primo pensiero è "ci potessi arrivare pure io!".

Essere lì ti mette di fronte a qualcosa che tutti vorremo evitare, a cui tutti vorremmo non pensare.

Ma come possiamo evitare di pensare a qualcosa che è già scritto nel momento in cui abbiamo emesso il primo vagito e abbiamo detto buongiorno alla vita?

E pensarci ci può portare a trovare la risposta?

C'è chi la trova nella Fede, chi nella spiritualità e sa che la sua anima continuerà a vivere, c'è chi la vede come la fine della sofferenza in terra, c'è chi non ne ha assolutamente rispetto, tante potrebbero essere le risposte e poi c'è sempre il grande quesito, che anche se hai dato un tuo significato alla parola, non potrai mai sapere quando il significato che gli hai attribuito sarà tuo.

E forse il miglior modo di pensare o di non pensarci è proprio quello di vivere la vita attimo dopo attimo, cercando di dare alla vita il meglio che ognuno di noi può dare e di prendere il meglio che la vita ci può dare, con gratitudine e gioia, non rimandando a data da destinare quel gesto che oggi potrebbe avere un significato diverso, regalando oggi quel sorriso che qualcuno sta aspettando proprio da te.

Ritroviamo nella frenesia dei nostri giorni, nel chiacchiericcio della nostra mente, un momento di riflessione per ricordare chi se ne è andato,  e ha lasciato la nostra mente piena di ricordi, di nostalgie, di rimpianti per le cose non dette e non fatte.

(Santo)

domenica 21 ottobre 2012

SE QUESTI SONO GLI UOMINI


Nel passato i primati che venivano attribuiti al nostro paese e ci facevano invidiare in tutto il mondo erano primati che avevano come oggetto la buona cucina, l'arte, il made in italy, il nostro paesaggio ambientale e tutte quelle cose che sanno di buon gusto, di gioia di vivere.

Negli ultimi tempi stiamo, al contrario, assistendo ad una continua degenerazione di questo nostro patrimonio e non c'è giornata che le notizie non riportino episodi che sono alquanto inquietanti.

Non si fa in tempo ad inorridire per un episodio assurdo che già ne arriva un altro e sembra quasi una gara a quale sia l'episodio più cruento, più feroce.

Venerdì un ragazzo di solo 22 anni accoltella con una furia spaventosa due sorelle, di cui una colpevole di averlo lasciato e l'altra, Carmela, uccisa per aver difeso la sorella in quel gesto che ognuno avrebbe, probabilmente, fatto.

Questa mattina apro le pagine del "Messaggero" di Roma e leggo di un camionista di 48 anni che si era fermato, credendo di dover prestare aiuto a dei giovani in difficoltà, non potendo mai immaginare di aver incontrato lungo il suo percorso delle "belve", dei folli: un gruppetto di sei giovanissimi, di cui tre minorenni, di età compresa tra i 15 e i 17 anni che lo hanno ridotto in fin di vita, colpendolo con spranghe, mazze di legno, pestandolo di calci e botte, riducendolo in fin di vita.

100 donne uccise nel 2012: questo è il nostro primato e se questi stanno diventando i nostri record nel mondo, io mi sento veramente inorridito da questa contabilità di morte, di violenza.

Sto cercando di capire come possa un giovane arrivare ad avere dentro di sé un così forte bagaglio di violenza, un bagaglio spropositato in confronto all'età: persone che sono appena uscite dall'infanzia e sono entrate nell'adolescenza ma non hanno ancora vissuto una vera vita, e come si può pensare che queste persone vadano incontro alla vita, a quella vera, con questa violenza dentro?

Come potranno mai gestire una seppur minima difficoltà, un rifiuto, un rimprovero, un'esortazione?

Il giornalista Riccardo Iacona, volto noto della televisione, quella intelligente, ha scritto un libro "Se questi sono gli uomini" e ha fatto un'inchiesta su questa degenerazione, chiamata "femminicidio" e la cosa spaventosa è che la violenza sulle donne non viene esercitata solo da una tipologia di uomo, solo in determinate situazioni di vita o in particolari zone dell'Italia, e' un fenomeno che si estende a macchia di leopardo e chissà quante altre donne che non arrivano alla ribalta della cronaca sono maltrattate, sono aggredite, sono violentate moralmente e non hanno il coraggio di denunciare i loro aguzzini, spesso non sentendosi protette da quella società civile che dovrebbe attuare tutte le misure necessarie per salvaguardare le donne, specialmente quelle indifese.

Da uomo posso dire che questo genere di uomo che non ha rispetto della donna non è un uomo, è solo un essere miserabile, un essere probabilmente malato dentro.

E' vero che ci sono tanti uomini malati ma ci sono anche migliaia di uomini che amano le donne, le rispettano, le ammirano, le cercano per colmare le rispettive fragilità e vorrei tanto che le donne non incontrassero mai più sulla loro strada quegli uomini che non meritano assolutamente di essere tra noi uomini.

(Santo)

venerdì 5 ottobre 2012

AMA LE TUE PASSIONI COME TE STESSO

L'anno scorso, complice il computer che mi fu regalato dagli amici e dalle amiche, iniziai a cimentarmi nell'hobby del blog, andando a far leva su una delle mie principali passioni che è lo scrivere, una passione che mi accompagna sin da quando ero un bambino.

All'inizio feci un po' di fatica perché non essendo io un "tecnologico" ed avendo sino ad allora riempito pagine di quaderni e di diari, il dovermi cimentare con nuovi sistemi di comunicazione mi creava qualche domanda sul fatto se ci fossi riuscito senza dovermi appoggiare a nessuno.

Ho iniziato a scaricare istruzioni, libri in formato ebook, ho comprato delle guide e pian piano ho superato il fossato tra me e la "modernità"

Non soddisfatto di aver creato il blog che sognavo da tempo di fare e che parlasse di me e della mia professione, L'AGENTE DI VIAGGI,,ho preso l'iniziativa di inoltrarmi in argomenti più delicati e che hanno un riflesso più personale ed intimo ed è nato così anche questo blog.

Come spesso succede, all'inizio di un percorso ci si pone delle domande e a volte queste domande si trasformano in paure, in alibi per non farci partire e continuiamo a rimandare a giorni migliori, rischiando che  sarà un continuo rimandare, ma se si ha la forza di muovere il primo passo e godersi il viaggio, quel primo passo diventerà un ulteriore passo e arriverà un momento in cui questi passi ti danno una grande energia, ti danno motivazione, allentano la stanchezza e non senti più fatica.

E' come essere avvolti da un'ondata di entusiasmo, aspetti con trepidazione il momento in cui ti puoi dedicare alla tua passione, senti che è li che ti aspetta, così come si aspettano due persone che si amano.

Nel caso mio, mi sono ritrovato a scrivere molti articoli, a condividerli e pian piano il numero di chi mi segue è cresciuto ed oggi sento di avere un mio piccolo "pubblico"  Ricevo spesso commenti positivi e complimenti per quello che scrivo in entrambi i due blog.

Vi confesso che pur essendo una persona abbastanza discreta e che non ha bisogno di stare sotto i riflettori, questo affetto nei miei confronti è salutare per la mia autostima.

A volte la vita ti toglie cose che non avresti mai voluto che ti togliesse, ma, purtroppo, spesso, la vita segue un percorso diverso e la capacità sta nel riuscire ad accettare qualsiasi percorso essa ti dia, però penso che la vita non potrà mai toglierti una passione.

Quella passione è dentro di te, forse già dalla nascita, è nel tuo dna, nei tuoi geni e poi non fa che espandersi, che cercare sempre più spazio dove potersi elevare.  Molte volte senza accorgercene tendiamo a reprimerla per dare credito a chi ci dice che quella passione non è per noi, e gli altri che ne sanno di quello che ognuno ha dentro di sé?

Se riuscirai a scoprire quale è la tua passione o le tue passioni, a farle tue compagne di viaggio, a dare a queste passioni tutto te stesso, non ci saranno più ostacoli che ti potranno fermare e potresti arrivare in luoghi che mai avresti pensato di poter scoprire.  

Quel sogno che ti accompagnava già bambino può diventare una realtà e se anche non raggiungessi la meta che ti eri prefisso, avrai comunque percorso un bel viaggio, perché dentro il viaggio c'era la tua anima più profonda.

Ero un bambino e già amavo leggere libri per i ragazzi e quei libri sono stati così preziosi per me da conservarli ancora, libri che mi sono stati regalati, in occasioni particolari, o comprati, da chi non c'è più, anche con grande sacrificio.

Erano libri che parlavano di viaggi, di esplorazioni immaginarie ma erano anche romanzi in cui i racconti avevano come tema l'amicizia, l'amore, il rispetto, la famiglia, valori inossidabili.  

Se io ho potuto fare il lavoro che tuttora faccio, sempre con grande passione, se io non mi stanco mai di scrivere o di raccontare, torno con il ricordo a quei libri, e sono felice dei tanti passi che ho percorso da quei lontani giorni in cui tenevo tra le mani quei libri.

Ama le tue passioni come te stesso

Santo

venerdì 14 settembre 2012

SE SOLO TU POTESSI



Quante volte nel corso della nostra vita ci poniamo questa domanda: "se solo potessi..."

Su questo interrogativo, Max Formisano, ha scritto un libro che consiglio a tutti di leggere e di farne un amico prezioso.


Innanzitutto chi è Max? Imprenditore e formatore dall'approccio creativo, trainer freelance, fonda nel 2003 la "Max Formisano Training" ed è oggi riconosciuto come uno dei principali esponenti nel campo della crescita personale e della formazione.

"Se solo potessi" non è l'ennesimo manuale fotocopia, nè tantomeno un copia e incolla di autori stranieri.

E' un testo che aiuta ad usare di più quell'enorme potenziale di coraggio che ognuno ha dentro, per favorire la libertà di pensiero e per accrescere il proprio potere personale.

Un libro per essere centrati nel fare le scelte per se stessi.

Quali sono le domande alle quali troverete la risposta, leggendo questo libro?

- Se solo tu potessi avere una salda autostima....

- Se solo tu potessi vivere di più nel presente....

- Se solo tu potessi liberarti da scuse, alibi e lamentele....

- Se solo tu potessi smetterla di accumulare teoria....

- Se solo tu potessi capire gli altri....

- Se solo tu potessi le convinzioni più utili....

- Se solo tu potessi imparare dagli errori....

- se solo tu potessi migliorare ciò che fai....

- Se solo tu potessi crescere velocemente....

Pensate che sia un programma ambizioso da portare avanti, ritenete che dare una risposta a queste domande sia un percorso difficile da compiere?

Ricordatevi sempre che per essere qualcuno che non sei mai stato, o per avere qualcosa che non hai mai avuto, devi essere disposto a fare quello che non hai mai fatto.

Vi consiglio di fare questo piccolo investimento nel comprare il libro, nel leggerlo con attenzione ed oltrettutto avrete la possibilità di partecipare gratuitamente ad un corso di due giorni, tenuto da Max Formisano in prima persona, per due persone.

Vi posso garantire che io ho partecipato ad uno di questi incontri, non c'è nulla da temere, sarà un'esperienza che vi sarà di molto aiuto.

Per avere tutte le informazioni vai direttamente su Max Formisano Training

domenica 2 settembre 2012

RITROVARE LA FIDUCIA IN SE' STESSI



"Sono a metà del percorso, ora debbo recuperare la fiducia in me stessa".

Prendo spunto da questo messaggio che mi ha scritto una mia carissima amica, di cui ovviamente per rispetto della sua privacy, non riporto il nome, per fare alcune riflessioni che si sono aperte nella mia mente, leggendo queste parole.

La mia amica si è trovata catapultata in una di quelle sfide enormi a cui la vita, a volte, ci sottopone, sfide che spesso ci trovano impreparati.

Sei lì con tutti i tuoi progetti, stai visualizzando il tuo futuro, hai buttato giù piani e strategie per ottenere quello che desideri e basta un attimo per metterti completamente a nudo.

Ritrovarsi a fronteggiare una malattia importante con tutto quello che ne consegue è senza dubbio una prova che richiede un coraggio che non sempre abbiamo, o non sappiamo di avere dentro di noi.

Poche parole dette da un medico e ti si aprono davanti scenari che mai avresti pensato che avrebbero potuto riguardare anche te, come se ognuno di noi pensasse di essere immune da quella sofferenza che, purtroppo nella vita prima o poi ci troveremo a fronteggiare, direttamente o attraverso l'esperienza di una persona cara che chiede il nostro aiuto.

Sono quei momenti in cui è come se tutto il mondo si fosse rivoltato contro di te, quei momenti in cui la vita sembra aver perso di ogni significato, si perde il gusto anche nel fare le piccole cose, non ne hai il desiderio, cerchi la risposta nei libri, nelle parole di un maestro spirituale o semplicemente aggrappandoti ad un amico.

E la risposta è più vicina di quanto si pensi.

Non ti potrà mai arrivare dall'esterno, gli altri potranno darti una mano, regalarti un sorriso, stringerti ed abbracciarti con affetto, ti racconteranno delle storie per farti distrarre e tutto questo è lodevole ed importante, ma non basta.

Potrai essere avvolto nell'atmosfera più calda di questo mondo ma tutto questo non ti potrà allontanare dal momento in cui dovrai guardarti dentro di te, perché la risposta è dentro ognuno di noi.


Viaggiare all'interno di sè stessi rimarrà sempre il viaggio più bello che si possa fare nella vita e farà sì che quando questo viaggio si concluderà, e non possiamo sapere quando si concluderà, resterà l'esperienza più autentica, la migliore opportunità che ci è stata concessa.

Puoi aver girato tutto il mondo, e sentirti vuoto se non hai compiuto questo viaggio.

E spesso sono proprio queste esperienze dolorose, traumatiche, sono queste difficoltà a far sì che si scenda dentro sè stessi.

E' un percorso difficile, pieno di insidie e di ostacoli, la tentazione di rinunciare è sempre presente ma è un viaggio che se lo si fa, porta a raggiungere uno stato di consapevolezza diversa, facendo sì che si possa dare alla vita un significato più autentico e ci renderemo conto che tante di quelle cose a cui ci aggrappiamo sono semplici giocattoli che ci possono divertire e distrarre per un lasso di tempo, ma non ci potranno dare la gioia vera.

(Santo). 



http://www.ilgiardinodeilibri.it/dvd-video/__il-presente-e-adesso.php?pn=2286

domenica 26 agosto 2012

ARRIVA BEATRICE



Questa mattina un leggero venticello mi ha dato il buongiorno,ho aperto la finestra e le foglie dell'albero sotto casa hanno ripreso a muoversi, il cielo è tornato nuvoloso...chissà se Beatrice è ormai alle porte anche di Roma.

Mai come questa estate tutti noi abbiamo atteso l'arrivo di questa "dea", dopo che per mesi ci hanno terrorizzato, annunciandoci l'arrivo di Caligola, di Lucifero, di Caronte, di Nerone e chissà cosa avrà mai pensato il Sommo Dante Alighieri, vedendo i personaggi del suo Inferno, diventare oggetto di discussione al bar, sul tram, sotto l'ombrellone...

Quantomeno il pensare a questi oscuri figuri ci ha in parte distratto dalle altre infernali notizie, quelle che ci hanno reso la vita difficile: l'Imu, lo Spread, i Bond, la Bce, tutte sigle che ci hanno fatto sentire improvvisamente tutti economisti e alla fine l'unica cosa che veramente abbiamo compreso è che abbiamo sempre di più tasche vuote.


I negozianti hanno confidato nei saldi ma anche questi sono stati un flop, le agenzie di viaggi hanno cercato in tutti i modi di sanare una situazione compromessa  e molte di esse non ce la faranno a riaprire la serranda a settembre.


E' stata anche la stagione degli "scandali all'Italiana": solo quest'estate abbiamo capito che a Taranto esiste uno stabilimento, oltretutto anche con un nome poetico Ilva, che da vent'anni fa morire di cancro le persone e ci si chiede dove fossero gli ispettori fino ad oggi?

E che dire della compagnia aerea Wind Jet? era da mesi che si parlava del suo probabile fallimento, che l'Alitalia stava trattando per la sua acquisizione e solo il 10 agosto l'Enac (ente di controllo preposto) ha deciso di bloccare i voli e solo il 14 il Ministro Passera, rinunciando alle sue "ferie" ha convocato le parti per trovare una soluzione, con centinaia di persone abbandonate negli aeroporti e trecentomila biglietti venduti e di cui non si sa cosa succederà, con un grave danno d'immagine al nostro turismo.

I boschi hanno continuato a prendere fuoco perché ci sono dei pazzi piromani che meriterebbero di "ustionarsi" nelle fiamme che hanno creato con il loro folle gesto, distruggendo parchi, pinete, coltivazioni e non parliamo di quegli incoscienti che gettano il mozzicone della sigaretta dal finestrino della loro macchina.

La cronaca nera ci ha riservato il solito menù di efferatezze e più il delitto è cruento, più ci sguazzano dentro i vari talk show alla Salvo Sottile.

E' mancato il gossip estivo ma d'altro canto sono mancati pure i personaggi principali, a partire dal nostro ex Presidente del Consiglio con la sua bandana, i suoi incontri a luci rosse e poi tutti i suoi amici: il suonatore di melodie napoletane Apicella, il divino "Lele" ora in fase di raccoglimento spirituale, il sempre abbronzato Fede.

E così i giornali rosa ci hanno letteralmente ubriacato fino alla nausea con tutte le storie, più o meno vere, di Belen e del suo nuovo amore.

Le Olimpiadi di Londra hanno mostrato al mondo intero l'efficienza e la civiltà della capitale inglese, ci hanno fatto vivere giornate di sport, di belle immagini e i nostri atleti hanno dato il massimo, specialmente quelli meno conosciuti, quelli che una volta scesi dal podio inseguito per anni, torneranno nel dimenticatoio.

Ed invece i blasonati, gli invidiati da tutti, i belloni , i piacioni hanno fatto pessime figure ma la loro concentrazione mentale è distratta da altre situazioni che nulla hanno a che fare con lo sport.

Da domani le nostre strade andranno a riprendere il normale aspetto, il traffico aumenterà ogni giorno di più, i mezzi pubblici saranno di nuovo affollati, ci si scambierà qualche commento sulle vacanze, ci sarà qualcuno che se le inventerà per la vergogna di dire che quest'anno non ha potuto, e nel giro di pochi giorni la ruota comincerà a girare di nuovo come sempre e noi ci ritroveremo con le nostre preoccupazioni, con le nostre domande.

domenica 8 luglio 2012

DOVUNQUE TU VADA CI SEI GIA'


I libri sono come i veri amici.

Anche se per un periodo di tempo non ti ci senti, il vero amico è sempre lì pronto a darti una mano.

Ed un buon libro ha la stessa importanza.

Lo puoi riporre in uno scaffale, forse ogni tanto lo spolveri, ma lo ritrovi ogni volta che ne hai bisogno.

A me capita spesso di rileggere un testo che avevo letto in un passato più o meno lontano e fa sempre uno strano effetto ritornarci sopra, perché puoi cambiare l'interpretazione a seconda di cosa stia succedendo nella vita o perché scopri delle nuove sensazioni, fai delle nuove riflessioni.

E così è stato con questo libro, scritto da Jon Kabat-Zinn, professore di medicina e fondatore della clinica per la riduzione dello stress dell'Università del Massachusetts, che per l'appunto s'intitola "Dovunque tu vada ci sei già"

Il titolo è già di per sé fantastico e ti scuote dentro, facendoti fermare a riflettere.

Ti arriva come un segnale forte che ti fa capire che qualcosa non sta andando come dovrebbe andare.

Ricopio testualmente dalla quarta di copertina dell'Edizione Tea: "quando siamo presi dal vortice degli impegni, quando abbiamo la sensazione di non essere padroni di noi stessi e non riusciamo più a goderci le cose belle della vita, allora è il momento di fermarsi per un istante e riconquistare quell'unico momento della nostra esistenza di cui disponiamo per vivere, crescere, sentire, amare, gioire. Un libro che è una guida illuminante ed illustra un percorso semplice per imparare a coltivare questa consapevolezza attraverso la meditazione. Un libro adatto a chi si avvicina alla meditazione per la prima volta, ai praticanti di lunga data, a chiunque desideri ritrovare una dimensione di autenticità nell'esistenza quotidiana"

Come già avevo raccontato in un mio precedente articolo, ho avuto modo di scoprire la meditazione quasi per caso, ma le cose non accadono mai per caso nella vita, accadono perché debbono accadere, dipende poi da che interpretazione ne facciamo noi.

Ero in vacanza in Madagascar e precisamente a Nosy Be, quindi in uno di quei contesti naturalistici che sogni ogni giorno, per evadere dal famoso stress della nostra vita.

Io, oltretutto mi ritrovavo in quel posto, per motivi legati al mio lavoro e sempre per le coincidenze della vita questo viaggio iniziò il giorno dopo il mio cinquantesimo compleanno e quindi era un ulteriore regalo che si andava ad aggiungere a quelli che avevo già ricevuto dagli amici, dalle amiche, dai parenti.

Durante il soggiorno vi era la possibilità di accostarsi alle pratiche di meditazione e di yoga, condotte nel tardo pomeriggio da due maestri spirituali, presenti sul posto, come plus della vacanza.

E' inutile dire che tra tanti villeggianti, fummo in pochi ad aderire a questa iniziativa, perché la tentazione di rimanere in spiaggia e che spiaggia, era sicuramente un grosso freno.

Ma come ho detto prima le cose accadono perché debbono accadere e spesso ci si presentano delle opportunità che poi ti rendi conto che possono andare ad influire sul corso stesso della vita, e quante opportunità abbiamo perso per pigrizia, per paura, per il non volersi esporre?

Il primo giorno anche io ho preferito rimanere sulla spiaggia, continuare a bagnarmi nelle acque dell'Oceano Indiano ma con gli occhi guardavo quello sparuto drappello di persone che erano lì a meditare e devo essere sincero la maggior parte erano donne, a riprova della maggiore sensibilità del sesso femminile.

Dal giorno successivo, non perché attratto dalle donne che erano lì a meditare ma spinto dal desiderio di provare e testare cosa fosse questa meditazione di cui avevo sentito parlare in diverse occasioni e che nel mio immaginario la collegavo ai santoni indiani. anche io ho iniziato ed è stata una esperienza forte che mi è entrata dentro e mi ha portato a voler proseguire un percorso verso la consapevolezza, verso la riconquista del Presente, cercando di arrivare a placare la mente con il suo bagaglio di pensieri, il più delle volte obsoleti, ripetitivi, abbandonando il Passato con i suoi rimpianti e non vivendo in attesa che il Futuro mi faccia godere di cose che se ti guardi dentro scopri che già sono qui nel Presente.

P.s. se volete potete acquistare il libro, direttamente dal banner "il giardino dei libri".





lunedì 25 giugno 2012

Quando una persona cara ti lascia.



In questi stessi giorni del 2006, mentre l'Italia stava festeggiando il trionfo ai Mondiali di Germania, e le strade si riempivano di gente in delirio, io stavo perdendo la persona che per ognuno di noi rimarrà sempre la persona più insostituibile, indipendentemente da quale possa essere stato il rapporto che avete avuto con lei nella vita terrena.

Il mio personale e primo incontro con la Morte lo avevo avuto giovanissimo.

A ventuno anni quando sei all'inizio del viaggio nella vita e sei così pieno di speranze, di sogni, la "Signora in nero" entrò nella mia casa e si portò via mio padre a soli 58 anni.

Per me, allora,  era "grande", ed oggi che io ho 51 anni mi rendo conto di quanto fosse ancora un "piccolo uomo".

Fino a quel momento la Morte mi aveva sfiorato nel senso che se ne erano andati i nonni, ma i genitori cercavano sempre di preservare i figli da situazioni di dolore e quindi non ebbi modo di partecipare a tutti i riti che ruotano intorno al momento del distacco e del successivo funerale.

Con mio padre feci la diretta conoscenza di cosa significhi la Morte: l'irrigidimento del corpo, quella sensazione tattile di freddezza che ti porterai dentro per tutta la vita.

Fu cosi forte quel momento che ancora oggi posso rivedere me stesso in quegli istanti, risentire quel dolore che ti porta ad urlare, quella non accettazione della realtà che ti fa sbattere pugni e ginocchia su di un muro, quell'odiare tutte le persone che cercano di consolarti, che ti vogliono allontanare e tu invece vorresti rimanere lì a parlare con quel corpo inanimato, nell'illusione che è stato tutto uno scherzo.

Poi arrivano loro, gli "uomini in nero", quelli che sembrano così insensibili al dolore, con i loro attrezzi e quel maledetto rumore del cacciavite elettrico che chiude definitivamente ogni speranza di aver assistito ad una farsa, ad una commedia.

Nei successivi anni mi sono ritrovato a piangere per la scomparsa di altre persone ma ho sempre sperato di rimandare nel tempo il dover piangere per lei, la persona insostituibile, quella che ci ha dato la vita, bella o brutta che sia, quella che ci ha allattato da piccoli, quella che ci ha accudito, quella che ci ha protetto come cuccioli indifesi, quella che ha gioito per le nostre vittorie, quella che ha sofferto per noi, quella che non ci dimenticherà mai, così come noi, mai, la dovremo dimenticare.

Il rapporto con la sofferenza del distacco è stata questa volta vissuta da un uomo maturo il quale nel salutare per l'ultima volta la persona con la quale aveva convissuto per un lungo periodo della vita, si è scoperto nella sua fragilità, nella sua debolezza, eppure ha saputo trarre da un'esperienza così forte e traumatica tutta la forza ed il coraggio che erano la seconda pelle di quella donna straordinaria per la sua tenacia, e ha portato dentro di sé quella forza e quel coraggio, quasi a voler dare una continuità ad una storia.

Ed oggi, per le misteriose coincidenze che la vita, spesso, ci riserva, trovo dentro di me quella forza e quel coraggio che si deve avere quando decidi di porre fine ad una storia, ad un incontro, al quale hai dato tutto te stesso e poi come se fosse arrivato all'improvviso un violento colpo di vento, in un attimo tutto diventa un ricordo, un rimpianto, una nostalgia, un rammarico.

Quando una persona cara ti lascia......


giovedì 21 giugno 2012

ESSERE NEL PRESENTE




Nel flusso continuo della vita, a  volte si ha la sensazione che le giornate si susseguano una all'altra in attesa di un giorno speciale

Ognuno di noi ha nel suo bagaglio personale una serie di giornate speciali, ma ce ne sono alcune che ti lasciano un segno particolare, forse perché arrivano proprio nel momento in cui  stavi cercando delle risposte.

Ieri su invito di un mio carissimo amico con cui condividiamo esperienze di vita dal primo giorno delle scuole superiori, e quindi parliamo di ben 35 anni fa, ho avuto modo di partecipare ad un incontro con Marina Borruso.


A questi incontri ti ci può portare solo un vero amico, quello che ti conosce in profondità e sa che nell'invitarti ad un simile evento ti sta dando la possibilità di avere un regalo importante.

Pur essendo in un periodo in cui sarebbe più opportuna la presenza in ufficio, e nonostante le temperature tropicali, ho deciso senza pensarci su minimamente che non potevo farmi sfuggire questa opportunità.

Ci siamo ritrovati in una sala in circa 40 persone e lei li che ci scrutava con i suoi occhi, con il suo sguardo.

Inizialmente mi sono accostato all'incontro con la "mente" e mentre ascoltavo le parole di Marina Borruso, ero lì con un sottile scetticismo, ponderavo quello che ascoltavo.

Passando i minuti e guidati da lei abbiamo cominciato ad entrare e uscire nel nostro respiro, a focalizzarci sul presente e pian piano è subentrato in me una sorta di rilassamento che mi ha portato a percepire in maniera diversa quello che stavo ascoltando: la mia attenzione non era più filtrata dal giudizio, io ero lì in quel preciso istante.

Finito l'incontro ho trascorso ancora del tempo con l'amico storico e ci siamo andati a mangiare una pizza insieme in un angolo di Roma straordinario, riflettendo insieme su quanto ci stavamo portando dentro da quella esperienza da poco vissuta.

Sono tornato a casa, il tempo di addormentarmi e mi sono risvegliato la mattina dopo, senza alcuna interruzione notturna, e oggi mi sentivo dentro un'energia spirituale.

Fin qui il resoconto della giornata ma è arrivato il momento di spiegare a chi non la conoscesse chi è Marina Borruso e perché questo incontro sia arrivato, nel mio caso, al momento giusto.

Direttamente dal suo libro: "Marina è una maestra internazionalmente riconosciuta che ha illuminato la vita di moltissimi esseri durante i suoi trent'anni d'insegnamento.

Se siete curiosi di saperne di più potete andare sul suo sito www.marinaborruso.net o sulla sua fan page di facebook, ma ascoltarla dal vivo ha un impatto completamente diverso e profondo.

Per quanto mi riguarda ho vissuto ultimamente un periodo, neanche tanto breve, in cui, uscendo da una fase difficile, di quelle in cui sembra che tutto ti stia crollando addosso, avevo cercato delle risposte che mi aiutassero a rivoluzionare la mia vita, le abitudini,. l'atteggiamento, il tutto focalizzato al raggiungimento di obiettivi, risultati.

Ho partecipato a dei corsi, ho investito soldi, ho letto tantissimi libri di crescita personale, ho fatto anche prove come "la camminata sul fuoco", però ad un certo punto ho cominciato a rendermi conto che mi stavo proiettando troppo nel futuro, in attesa del tempo che verrà e misurando ogni azione, ogni pensiero in funzione di questo.

Da quel momento ho cominciato di nuovo a fare quel percorso, quel viaggio dentro di me che avevo già fatto, ma questa volta con una consapevolezza diversa e con il desiderio di tornare a vivere la mia vita, così, giorno per giorno, accettando tutto quello che essa mi può dare nel bene e nel male.

Ecco perché l'incontro con Marina Borruso ed il suo libro "Essere nel presente" arrivano al momento giusto.