lunedì 28 maggio 2012

FRAMMENTI DI VITA


Frammenti di vita che si inseguono nella mia mente

Ricordi, nostalgie, immagini, sensazioni, voci.

Voglio mettere ordine ma sono troppi i frammenti che cercano uno spazio nei miei pensieri.

Mi guardo indietro ma il futuro è lì che spinge e reclama il suo spazio.

Quanti sogni ancora ci sono nel cassetto? 

C'è ancora un mare aperto per sognare?

Ed io dove sono?

Sulla spiaggia e guardo il mare, il suo movimento eterno, senza fine.

In una città dove passeggio e potrei scomparire, nessuno sa chi sono e per quale motivo sono lì.

Frammenti.

Può essere la vita solo frammenti?

Quanti ne possiamo vivere?, fin dove possiamo spingere per vivere una vita fatta di migliaia di frammenti?

Domande che si inseguono nella mia mente.

Cos'è la felicità, quanta ne possiamo dare e quanta ne possiamo ricevere?

Cos'è la solitudine, il viaggio alla scoperta di sé stessi o la cattiva compagnia della sera quando torni a casa e non c'è nessuno?

E l'amore? quante parole gettate al vento!

Chi sono io? Ma esiste un solo io? Pirandello scrisse "uno nessuno centomila" ed io come te, come voi, siamo così, uno, nessuno, centomila.

Ma quale sarà l'io che verrà di più ricordato?

E cosa fai per far ricordare il tuo io più bello, più autentico?

Domande,  pensieri, a volte un fiume che scorre impetuoso, a volte un piccolo ruscello nel bosco.
Frammenti di vita......


(Santo)









sabato 12 maggio 2012

CIAO MA'




Ciao Ma'

Quante volte avrò detto queste due parole a quella donna indimenticabile con la quale ho convissuto per un lunghissimo periodo della mia vita.

Glielo dicevo tutte le mattine quando uscivo di casa per andare al lavoro e glielo dicevo tutte le sere quando rientravo, e, spesso lei si arrabbiava con me perché avevo fatto tardi e mi stava aspettando per la cena, cosa che ha continuato a fare fino ai suoi ultimi giorni.

Ciao Ma'

ti salutavo così ogni volta che partivo per uno dei miei viaggi e tu eri lì alla finestra e ti spazientivi per il taxi che non arrivava e poi mi salutavi con la solita raccomandazione "chiamami appena arrivi"

Ciao Ma'

te l'ho detto anche quella sera in cui tu, nonostante ti stavi rendendo conto che il tuo percorso terreno andava ormai verso la conclusione, hai avuto la dolcezza di salutarmi con un sorriso ed è stato l'ultimo tuo sorriso, eppure quel sorriso è stato il gesto più grande che potevi fare per donare a me tutta la forza ed il coraggio che mi sono serviti per andare avanti da solo.

Ciao Ma'

Te l'ho detto quella mattina in cui la Chiesa si è riempita di tantissime persone, venute lì per salutarti, perché come mi disse una di queste persone "se ne va un pezzo di storia"


E tu come tutte le mamme anziane eri un pezzo di storia di questo nostro paese.


Siete cresciute nella povertà, avete affrontato il dramma della guerra, vi siete innamorate in giovane età, vi siete legate ad un uomo e lo avete adorato fino alla morte.



Vi bastava poco per essere felici, perché quando si è conosciuta la fame, tutto ha un valore diverso.

Avete cresciuto noi figli tra mille difficoltà, a volte mangiare il pollo, di domenica, era una festa per tutti...

Ieri pensavamo che foste troppo severe, troppo esigenti ed oggi vi dobbiamo rendere grazie perché ci avete preservato dal male e ci avete fatto crescere con i sani principi, con il rispetto verso la vita, ci avete trasmesso dei valori sacri.

Avete litigato con i vostri mariti, li avete sopportati, avete portato nel cuore delle grandi ferite, siete state delle donne eccezionali, anche nel perdonare i tradimenti dei vostri uomini, ma la famiglia veniva prima di ogni altra cosa.

Non vi spaventava nulla, la vita vi aveva dato delle corazze inossidabili.

Eravate capaci di parlare per ore ed incantare chi vi ascoltava.

I vostri racconti erano storie di vita vissuta, ed erano le pagine di quel libro che ognuna di voi ha scritto.

Tante di queste mamme oggi non ci sono più, e sembrerà retorico dirlo, ma esse sono sempre qui.

Sono dentro i nostri cuori di uomini a volte smarriti, sono dentro i nostri pensieri, sono nei ricordi, nella nostalgia.

Ci siete quando ci sentiamo soli e ci basta pensare a voi per sentirci di nuovo bene.

Non potrà mai esserci la parola fine nei confronti di chi ci ha dato la possibilità di poter essere in questo mondo, e questo dovrebbe essere per noi tutti un impegno a far sì che la vita che ci rimane da vivere sia una vita vissuta al massimo.

Ciao Ma'

Ciao ma' ti dicevo così anche nel giorno della vostra festa, quando ti portavo un fiore, una scatola di cioccolatini e tu nascondevi la felicità che stavi provando, perché tu eri così e in parte anche io sono così: a volte sembriamo freddi nel manifestare la gioia che stiamo provando dentro di noi.






Non ti posso più portare quella scatola di "baci perugina"  ma scrivere queste parole è per me il modo migliore che oggi ho di poter dire a Te e a tutte le nostre mamme Grazie per tutto quello che avete fatto per noi figli.

Ciao Ma'




Santo




domenica 6 maggio 2012

INCONTRARSI IN UNO SGUARDO



Oggi pomeriggio mentre stavo camminando nel parco vicino casa mia, lo sguardo è stato catturato da un foglio appeso su di un muro.

Non ho resistito alla tentazione di avvicinarmi, attratto da quel richiamo "Incontrarsi in uno sguardo"

Quello che segue è la trascrizione integrale di quanto è scritto su questo foglio, che pubblicizzava lo studio di uno psicologo.

 Mi ha fatto riflettere e sono delle parole sulle quali concordo totalmente.

"Internet per incontrarsi o difendersi da un incontro per non mettersi in gioco?"

Due realtà così vicine e forse così lontane

Il desiderio, il bisogno di incontrarsi e di comunicare sono materialmente esplosi con l'avvento di internet e della telefonia mobile. Comunicare è la capacità per eccellenza dell'essere umano per far nascere un incontro, per costruire una relazione.

Siamo divenuti maestri nel comunicare attraverso tastiere, microfoni, video, attraverso uno schermo che forse ci protegge; forse stiamo perdendo la capacità di comunicare guardandoci negli occhi e comunicare anche attraverso un silenzio verbale ma non corporeo, dove le emozioni ed il calore umano non hanno bisogno di parole, dove l'ascolto e più importante delle parole per un INCONTRO.

Gli schermi e le barriere che utilizziamo sono difese saggiamente utili perché forse sentiamo di non poter affrontare le nostre paure, le nostre fragilità, ma nello stesso tempo non ci permettono d'incontrare l'altro, di incontrare noi stessi più profondamente, di mettere in gioco le nostre capacità, potenzialità e ci costringono ad una chiusura, ad INTER-NET-NARSI.






Ho letto queste parole e mi sono venute in mente alcune considerazioni:

- E' vero che oggi tutto sembrerebbe più facile, più immediato, eppure aumenta la solitudine, l'insoddisfazione, la paura di esporsi;

- Il mondo che gira dietro internet e tutto quello a cui esso è collegato nella sfera dei rapporti interpersonali è spesso il regno dell'effimero, una sorta di "Grande Fratello", dove si tende di più a far colpo con delle esteriorità che poi all'atto pratico non fanno altro che rivelare il vero volto, e da qui ne scaturisce quel senso di delusione crescente per aver riposto delle aspettative in qualcosa che non si è rivelato autentico;

- aumentano i rischi di cadere vittima di inganni che spesso rischiano di trasformarsi in pericolose trappole;

Personalmente non mi sono mai avvicinato troppo al mondo del sommerso in internet, salvo essere presente in maniera intelligente, sana e matura su alcuni social network, primo fra tutti facebook.

 Sono ancora uno che crede nella bellezza della conversazione, che prova piacere ascoltando le parole dell'altro, guardandolo negli occhi per percepire quei segnali che spesso il corpo manifesta,  amo ancora accarezzare una mano e sentire le vibrazioni che scorrono,  sorridere e gioire del sorriso che vedo nel volto di chi mi sta di fronte, e se da quel volto dovessero sgorgare delle lacrime, non si possono certo asciugarle se te ne stai dietro uno schermo.

Questo articolo di oggi si ricollega a delle precedenti riflessioni che feci leggendo un volantino pubblicitario dove venivano esposti una serie di congegni tecnologici,  in particolar modo uno che mi ha veramente terrorizzato e vi invito a leggerlo....



Santo

mercoledì 2 maggio 2012

STRADA FACENDO


Era il 1981 quando Baglioni pubblicò questo straordinario album dal titolo "Strada Facendo"

In quell'anno ero un ventenne, da poco diplomato, e stavo muovendo i primi passi nella vita adulta.

Mi ero iscritto all'Università con i grandi propositi di laurearmi in Scienze Politiche, ma il sogno di entrare nel mondo del turismo era più forte di ogni altra spinta e così mi ritrovai a coronare questo desiderio, iniziando sempre in quell'anno, a lavorare in una agenzia di viaggi.

La soddisfazione di avercela fatta e l'orgoglio di cominciare a guadagnare i primi soldi, che mi avrebbero permesso una maggiore autonomia e non pesare sulle spalle dei miei genitori, mi rendevano immensamente felice.

L'Italia stava uscendo da un periodo drammatico. Alle spalle anni di morti assurde, tanti innocenti, uccisi per assurdi ideali politici e il culmine era stato raggiunto nel 78 con il rapimento di Aldo Moro, la sua uccisione e quella dei cinque uomini della scorta, trucidamente assassinati in via Mario Fani.

Per noi ventenni dell'epoca, quell'album rivestiva un significato particolare, proprio perché la nostra strada, quella vera, quella di ragazzi che stavano crescendo e sarebbero diventati poi degli uomini, la iniziavamo a fare allora

Questa sera ho ripreso, a dire il vero dopo tanto tempo, una raccolta di testi scritti da Baglioni tra il 1967 e il 2005, tre Cd raccolti nel cofanetto "Tutti qui"

Risentendo, oggi, queste canzoni, che di strada ne ho fatta e spero di poterne fare ancora tanto, mi rendo conto di come le parole di questi testi siano ancora così attuali, come se io fossi ancora quel ventenne di allora.

Le ascolti con uno spirito diverso, perché se allora vivevo più di sogni, oggi gran parte di quei sogni li ho vissuti, altri li ho abbandonati, altri sogni mi hanno voltato le spalle.

Ma il grido di "Voglio andar via" è ancora così attuale. 

Quante volte abbiamo urlato queste parole per fuggire da un amore non corrisposto, perché stanchi della vita o semplicemente felici di partire per una meta lontana.

"Fotografie": un giorno le tenevo negli albumini ed oggi le condivido su facebook ma mi  danno , sempre, le stesse emozioni.

"I Vecchi", una canzone che oggi la comprendo di più perché sono stato presente in situazioni in cui la vita mi ha fatto stare vicino alla sofferenza, al dolore, alla solitudine degli anziani. 

Quei vecchi che ci insegnano la vita e purtroppo spesso ce ne rendiamo conto quanto non abbiamo più modo di poterli ringraziare.

E che dire di "Poster"? quante volte un'immagine ci ha fatto sognare un luogo lontano?

E poi come non provare un brivido quando le note di "Questo piccolo grande amore" ci riportano alle feste che si facevano in casa, aspettando canzoni come queste per rubare un bacio alla ragazza che stavi corteggiando.

"Mille giorni di te e di me"...la posso sentire centinaia di volte e non mi stanca mai e penso che sia una delle poesie più belle che un uomo possa dedicare al suo amore.

"Strada facendo" : ... io e i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme...strada facendo, vedrai che non sarai più solo e sentirai la strada far battere il tuo cuore. 

Di strada ne ho fatta abbastanza, sono diventato grande, non sono stato solo e la strada mi fa ancora battere il cuore

(SANTO)