sabato 8 giugno 2013

IL MISTERO DELLA MEDITAZIONE



Ad ottobre quando mi sono iscritto al corso di Yoga Kundalini mi sembrava che avessi dato inizio a un percorso di cui non sapevo quale potesse essere l'esito e che riflessi avrebbe potuto avere su di me la frequentazione settimanale e l'incontro con questa inconsueta esperienza.

Ne avevo avuto un piccolo assaggio nel corso di una mia vacanza in un luogo straordinario, esperienza descritta in un precedente articolo, http://santo-miglioratestesso.blogspot.it/2012/04/meditazione.html, ne avevo sentito parlare da un mio carissimo amico e mi ero informato leggendo una serie di testi sullo yoga e su come meditare.

Come in tutte le cose la teoria può essere bella e interessante ma soltanto vivendo l'esperienza si può entrare veramente nel mistero della meditazione.

Nel dire mistero non voglio assolutamente far pensare che il meditare sia una forma di misticismo pericoloso o di subdola manipolazione della mente. Questo rischio ci potrebbe anche essere se non ci si affida a scuole serie, ad insegnanti qualificati.

La meditazione è un viaggio dentro se stessi, è come aprirsi un varco nella nebbia della mente. 
All'inizio tutto sembra difficile perché ci si rende conto, nel momento in cui ci si ferma, in cui si rallenta il respiro, di essere preda di mille pensieri che si rincorrono l'uno con l'altro, immagini che si sovrappongono, i ricordi del passato  s'intrecciano con le ipotesi sul futuro.

Man mano che si procede nel viaggio, accompagnati e guidati dalla esperienza di chi è lì, non per insegnarti il suo verbo, non per doverti imporre una disciplina, ma soltanto con lo scopo di coadiuvarti nel far pace con il turbinio dei pensieri, ti cominci a rendere conto che qualcosa sta accadendo.

Prendi confidenza con il tuo respiro, quel respiro senza del quale non avresti la vita eppure è come se fino allora non te ne fossi mai accorto, pensavi di respirare bene ma non era così e magari ti accorgevi del respiro solo quando la paura te lo faceva trattenere, solo quando un momento di ansia ti faceva ansimare ed invece adesso lo avverti in una maniera più consapevole, perché stai acquisendo una forma più nobile di consapevolezza, una presenza che comincia ad avvolgere ogni gesto, ogni pensiero, ogni azione, ogni passo che fai.


Hai iniziato e cinque minuti ti sembravano lunghissimi e adesso sei lì immobile,fermo nella tua posizione preferita e ci rimani venti, trenta, quaranta minuti e non ti pesano, anzi ti fanno sentire più fresco, più leggiadro, una sottile energia scorre nel corpo e il corpo si libera delle sue paure, dei suoi limiti e allora ti ritrovi anche ad assumere delle posizioni che mai avresti pensato di riuscire a fare e non le fai soffrendo, ma provi il piacere di sentire che si è creata un'armonia tra la mente e il corpo, e queste due entità che a volte sono in conflitto tra loro sono diventate un tutt'uno.

La meditazione la puoi fare da solo, nel tuo angolo di casa preferito, in un giardino, in riva al mare, guardando la luna, aspettando l'alba o il tramonto ed è la tua esperienza. 

La stessa esperienza la puoi condividere insieme a quelle persone che sono lì con te, nello stesso luogo e quando terminano i minuti dedicati a questo raccoglimento e ci si confidano le esperienze vissute ti rendi conto, nei racconti che ognuno fa del momento appena vissuto, che cosa possa avvenire dentro ognuno di noi, e di come ogni esperienza sia diversa, sia unica proprio perché ognuno di noi ha dentro di sé un bagaglio personale ed esclusivo di esperienze, di ricordi, di precetti, di disagi, di gioie, di paure, tutto un mix di sensazioni ed emozioni che nel momento in cui stai meditando riaffiorano in superficie.

Quando sei al cospetto di tutto ciò non dovrai giudicare, sentirti in colpa, analizzare, sarai soltanto un testimone, un osservatore attento.