sabato 27 luglio 2013

AMICI INSEPARABILI



Era da giorni che sentivo il desiderio di tornare a scrivere su questo blog, dedicato agli aspetti più personali ed intimi della mia vita.

Lo spunto per farlo mi è arrivato oggi dalla lettura di un articolo di Marco Lodoli, nella cronaca di Roma del quotidiano la Repubblica : "Il collasso della cultura e la ricerca del superfluo".

In questo articolo si fa riferimento alle imminenti chiusure di librerie storiche della città come la Feltrinelli di via del Babuino e di Tombolini in via IV Novembre, oltre a quelle già chiuse o a rischio, comprese quelle del circuito Arion.


Si è cercato di capire il perché di questo fenomeno, se da imputare alla crisi economica, al caro affitti, alla concorrenza degli e-book. Sicuramente questi sono stati dei fattori che hanno influito, ma la verità sta tutte nelle parole dello stesso articolo: "la verità è che le nostre librerie soccombono sotto i colpi dell'indifferenza, sotto le mazzate tremende di una sottocultura che anno dopo anno ha incenerito i neuroni e le curiosità più profonde...Ogni libreria che chiude è la triste conferma di un collasso culturale, addirittura spirituale...Nel frattempo aprono i centri estetici,le botteghe dei tatuaggi,e quelle dove si rifanno le unghie,le sale dove si scommette anche la pensione.Diventiamo più magri, più abbronzati, più cool, più stupidi.Presto ci mancheranno anche le parole per raccontare chi siamo e cosa vogliamo. Forse, arrivati contro il muro in fondo al vicolo cieco, qualcuno inciderà con un chiodo una poesia d'amore, e qualcun'altro la leggerà  e tornerà indietro"

Ho letto l'articolo e ho alzato gli occhi verso la mia libreria, mi sono avvicinato e ho riguardato uno per uno tutti i testi che sono lì, chi da tanto chi da poco, a formare un gruppo di amici che mi accompagna e non mi ha mai abbandonato.

Ci sono quegli amici che mostrano la loro età, pagine che hanno perso la loro originale brillantezza, eppure le copertine sono ancora come se si fosse fermato il tempo al periodo delle prime letture e mi riportano indietro agli anni in cui io chiedevo per regalo di avere un libro, oppure mi facevo accompagnare da mia madre in libreria e avevo piacere di pagarlo con i primi risparmi , le monetine che mi avevano regalato: quelle pagine di viaggi fantastici erano il preludio a quello che poi sarebbe stato la mia ragione di vita ed infatti gran parte della mia esistenza si è svolta e continua a svolgersi nel mondo dei viaggi.

Guardo tutti i libri ed essi rappresentano un viaggio, una testimonianza dei diversi periodi di una vita. Le letture dei classici che si facevano ai tempi scolastici, in contemporanea con i primi approcci al mondo del teatro, quando con un carissimo amico di scuola andavamo a vedere le rappresentazioni nei principali teatri: Goldoni, Pirandello, Molière, Ibsen, Shakespeare e tanti altri.

I libri che riportano a mente periodi bui della storia italiana: saggi sul terrorismo, sulle stragi incompiute, sui misteri italiani, scritti dalle grandi firme dell'epoca che oggi rimpiangiamo: Bocca, Biagi, Zavoli, Montanelli, tanto per citarne alcuni.

E poi tutti i romanzi che mi hanno fatto vivere delle storie di romanticismo, di amore, di passione, letture che spesso hanno accompagnato il mio girovagare nel mondo e il solo rivederli mi fanno ricordare i luoghi dove li ho avuti con me; viaggiando in treno, durante un lungo viaggio aereo, in una sala d'aspetto, nella noia di un tram che mi portava al lavoro.

Non manca il filone dei romanzi erotici che non erano i romanzi da cassetta di cui spesso sono piene le attuali librerie ma erano testi di alta letteratura o scritti da autori come Henry Miller, Anais Nin, o della letteratura orientale.

Tanti i libri dedicati alla crescita personale, alla spiritualità, al positivismo, nel momento in cui ero alla ricerca di capire cosa potessi fare per migliorarmi, per marciare verso il successo personale.

Quanti di questi libri sono stati comprati in quelle librerie che oggi rischiano di chiudere e di privarci del piacere di stare ore dentro questi luoghi, di passeggiare, di sentire quasi l'odore del libro, di immaginare la storia leggendo il titolo o guardando la copertina, ed in questo devo dire che ho avuto abbastanza fiuto nelle mie scelte.


Si dice che tutto è il segno dei tempi ma se veramente i tempi sono questi che stiamo vivendo, provo nostalgia per il passato.

Ho viaggiato tantissimo con i mezzi pubblici e, nel passato, si vedevano molte persone con un libro, nascevano anche delle amicizie confrontandosi sulla lettura di questi libri, era facile che mentre si leggeva, la persona, seduta vicino, ti dicesse "lo sto leggendo anche io" o ti chiedesse delle informazioni.

Oggi mi sembro quasi una rarità e poi è, ormai, difficilissimo riuscire a concentrare l'attenzione sulla lettura, quando tutto intorno è un trillare di telefonini, con una varietà pazzesca di suonerie e di conversazioni ad alta voce.

Probabilmente la lettura è finita e siamo nell'era che è più facile ascoltare gli altri, e dall'ascolto immaginare il romanzo di quella persona che sta parlando al telefono.