sabato 18 febbraio 2012

DOVE CI STA PORTANDO LA TECNOLOGIA?















Questa mattina nella buca esterna della posta, quella che si usa per raccogliere, tutti i vari volantini pubblicitari che, altrimenti, intaserebbero le nostre personali cassette, ho preso un folder di una delle più importanti catene di distribuzione di prodotti tecnologici.

Non ne faccio il nome, tanto alla fine uno vale l'altro.

Ho cominciato a sfogliarlo, attratto dai messaggi in esso contenuti.

Era tutto un invito a spendere denaro per prodotti di alta qualità tecnologica, il tutto corredato da descrizioni che richiedono un corso di aggiornamento solo per avere un minimo di comprensione di quei termini così astrusi al consumatore medio.

Ma forse il gioco sta anche in questo: più si usano parole inconcepibili e più siamo attratti da tutti questi ritrovati dell'ultimo minuto.

Io non so cosa ne pensate voi ma a me francamente tutta questa rincorsa al prodotto più sofisticato, più completo di applicazioni, sempre più tecnologico, mi mette inquietudine.

Non è l'inquietudine di una persona che si trova in difficoltà perché, essendo cresciuto in un'epoca in cui non esisteva questa frenesia all'acquisto, oggi ha il senso di inadeguatezza, ma bensì è il pensare che tutta questa offerta stia facendoci perdere il contatto con la realtà, con il vicino, con il prossimo.

Più vado avanti e più mi sto accorgendo che pur avendo tutti questi straordinari mezzi a disposizione (e si arriva addirittura a reclamizzare il processore mobile  "Nvidia Tigra 3 come più veloce della luce, alla faccia di Einstein), la gente è sempre di più isolata.

Una volta prendevi l'autobus, il treno, l'aereo e parlavi con le persone, si creavano amicizie, ci si dava l'appuntamento per andare insieme al lavoro. 
In treno nascevano anche delle storie, durante un viaggio ci si raccontavano dei segreti.

Oggi siamo tutti isolati, auricolare all'orecchio per ascoltare la musica e non essere disturbati.

Continuiamo le nostre conversazioni al telefono, leggiamo e rispondiamo agli sms o alle mail, mandiamo le foto su facebook e non ci accorgiamo di chi sta vicino a noi, e magari quel vicino o quella vicina poteva essere la persona che stavamo cercando e il destino ce l'aveva fatta incontrare, ma noi non ci siamo.

Una volta aspettavi con trepidazione l'uscita del film al cinema ed era bello ritrovarsi con gente sconosciuta in una sala ed emozionarsi, ridere, piangere insieme ad altre persone.

Oggi ti dicono di comprare uno di questi televisori che non si possono più definire televisori ma sono dei veri e propri schermi cinematografici e ora te li vendono anche in 3D e mi terrorizza pensare ad una famiglia che si mette davanti allo schermo con gli occhialetti 3D, compreso il nonno novantenne.

Una volta era bello andare in una libreria, girare tra gli scaffali, parlare con il libraio, toccare il libro, sentirne la consistenza, guardare la copertina, leggere la prefazione e cominciare ad entrare nella storia.

Portarsi il libro appresso per leggerlo appena possibile.

Oggi vedo persone con lo sguardo fisso ad uno schermo e scorrono le pagine ma non c'è più il gusto di girarla la pagina, di sottolineare le frasi più significative.

Avevi bisogno di trovare una strada;  entravi in un bar, ti fermavi all'edicola, chiedevi ad un passante e usavi "tutto città" con gli incastri stile battaglia navale, Via Po la trovi alla tavola 54 D3.

Oggi sei da solo e ti fermi per strada  a cercare di capire cosa stai vedendo su google map, ma alza la testa che forse già sei arrivato e non te ne sei accorto.

Ipad, Iphone, SmartPhone, BlackBerry, ma non è che ci stiamo rincoglionendo dietro a tutto questo, che poi non fa che arricchire ulteriormente le multinazionali?

Mi spaventa vedere ragazzi e ragazze che vengono nel nostro ufficio a fare tirocinio per la professione di agente di viaggi e cercano le città sul loro telefonino e vanno in crisi quando non le trovano ma nessuno gli ha detto che esistono gli atlanti geografici, il mappamondo?

La cosa che più mi ha terrorizzato, leggendo il volantino, è stato il prodotto della foto di questo articolo: lo Smart Baby Monitor e sai cosa fa questo ritrovato?

"ti permette di fare dei primissimi piani su ogni dettaglio della camera del bambino. Visione notturna e sensore per conoscere la temperatura e l'umidità della stanza. La spia del led vi permette di creare l'atmosfera del colore preferito. Potrete sorvegliare il vostro bambino direttamente sull'Iphone e sull'Ipad e di interagire con lui in qualsiasi momento. Potrete vedere e ascoltare il bambino, sia se siete a casa vostra che dall'altra parte del mondo. con l'altoparlante potrete eseguire delle ninne nanne personalizzate. Permette di visualizzare e registrare i pianti, i pasti, i movimenti del bambino"

Reputo tutto questo folle: un bambino piccolo ha bisogno che la sua mamma lo prenda in braccio, che lo coccoli, che lo strapazzi di baci, che lo riempia di affetto e di amore e se necessario gli dia pure uno scappellotto.

Una vera mamma se è una vera mamma non deve avere bisogno di queste cazzate, il bambino ha bisogno di ascoltarla mentre gli canta la ninna nanna, una madre capisce a pelle qualsiasi cosa del suo bambino, la mamma sa intuire se la luce è quella giusta per il suo bambino.






Dove ci sta portando tutta questa tecnologia?


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