domenica 25 maggio 2014

PREGO NON DISTURBARE








Sto, ormai, arrivando alla conclusione, che dovrò mettermi al collo uno di quei cartoncini che si trovano nelle maniglie delle porte degli alberghi con scritto "non disturbare".

A proposito del "non disturbare", mi ritorna in mente anche la frase di Calamandrei, uno dei padri della nostra Costituzione il quale affermò: "la libertà di un individuo termina dove inizia la libertà di un altro individuo"

Questa frase fu una delle tracce dei temi di maturità ed io allora non comprendevo bene cosa effettivamente volesse significare quella frase. 

Allora mi sembrava addirittura banale nel suo assunto e non ero ancora in grado di capire quante riflessioni si potevano fare su quella frase, considerazioni che, poi, sempre più ho fatto mie, nel percorso della vita.

Non bisogna arrivare ai grandi temi esistenziali per comprendere che in effetti ognuno di noi deve essere libero di vivere la propria vita, ma la propria libertà non dovrebbe mai invadere la libertà altrui.

Ed invece più si va avanti e più mi rendo conto che il rispetto dell'altrui persona sta diventando un optional, quando invece dovrebbe essere un valore da tenere ai primi posti.

L'avvento della telefonia mobile e di tutte le sue applicazioni ha trovato fertile terreno e, ormai, ogni luogo rischia di diventare un teatrino fatto di suonerie di ogni tipo, conversazioni in cui si parla, e anche non volendo si diventa ascoltatori di drammi familiari, di storie di corna, di cause in tribunale, di crisi aziendali, gente che si manda a quel paese, personaggi che camminano, parlando da soli e gesticolando, uomini e donne al volante intenti a parlare e nello stesso tempo a mantenere l'attenzione sulla guida.

Non c'è più rispetto neanche per i luoghi che dovrebbero essere le sedi naturali del silenzio, della riflessione e anche in un cimitero, in una chiesa, in un museo, in un convento c'è gente che non riesce a staccarsi un minuto dal suo telefonino.

Non parliamo dei luoghi di vacanza in cui ci si dovrebbe disintossicare, luoghi in cui ritrovare il giusto ritmo ed invece anche qui devi fare i salti mortali per riuscire a non farti "invadere" dall'altro che può essere il tuo vicino di ombrellone, un commensale che si è seduto al tuo tavolo.

Pregasi non disturbare è l'appello che ormai disperatamente vorrei lanciare a tutte le aziende telefoniche, di servizi vari che senza pietà alcuna invadono la nostra intimità, i nostri momenti di relax, interrompono una conversazione importante, ti chiamano alle ore più impensate e alla fine costringono quei poveri ragazzi e ragazze che sono nei loro call center a prendersi insulti di ogni tipo,
trasformando, a volte, anche una persona educata come me in un becero ignorante, ma spesso non vi è altro modo d'interrompere quelle sgradite invasioni di campo.

Ieri sera ero al ristorante con degli amici, mi stavo rilassando a conclusione di una settimana abbastanza intensa dal punto di vista dello stress mentale, e stavamo gustando il piacere di una sana chiacchierata, avendo deliberatamente e di comune accordo, spento i nostri telefonini, ma il proposito è stato, anche in questo caso, disturbato dall'insistenza e dall'invadenza di venditori di ogni tipo che arrivavano ai tavoli per proporre non solo la classica rosa rossa, ma per propinarci oggetti di ogni tipo e nonostante uno gli dicesse "grazie ma non mi interessa" non c'era verso di farli andar via ed anche in questo caso devi trasformarti da educato a maleducato.

Non parliamo poi di tutti quelli che ti fermano per strada, quelli che ai semafori ti vogliono per forza pulire il vetro, quelli che ti inseguono per venderti di tutto, quelli che mentre stai a prenderti un caffè ti arrivano alle spalle e ti si appiccicano addosso e non c'è verso di farli andar via.

Sei nel negozio e stai lavorando e ti entra di tutto, dai venditori di colore che ti vogliono vendere sempre quello stock di calzini, a quelli che si sentono venditori professionisti e il più delle volte sono ragazzetti e ragazzette mandati allo sbaraglio, senza un minimo di tecniche di approccio a quella che è la vendita più difficile da fare, la vendita porta a porta, e anche questi il più delle volte debbono essere allontanati in maniera non certo ispirata alla diplomazia internazionale.

Vi prego vorrei non essere più disturbato ma so bene che è un appello che non troverà nessuna eco e allora dovrò sforzarmi ogni giorno per mantenere la mia libertà di rimanere una persona educata.




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