martedì 4 giugno 2019

Ritrovare una lettera: vi voglio raccontare una bella storia



Nella vita chissà quante lettere avremo scritto, almeno noi che apparteniamo alla generazione che scriveva le lettere?
E chissà quante parole se non scritte comunque in qualche modo sono state dette.
Quanti sguardi hanno ricevuto una risposta, e quanti sguardi si sono persi?

Può capitare che in una sera qualsiasi, una di quelle sere in cui stai pensando a come è andata la giornata, a come andrà quella che sta arrivando, ti ritrovi a non scrivere una lettera ma a "chattare" (anche se non amo molto questo neologismo) con una amica con cui hai condiviso un periodo della vita che rimane sempre uno dei periodi più belli, il periodo della scuola superiore.
Periodo che coincide con quella fase della vita in cui non si è più bambini ma non si è neanche ancora uomini.
Questa amica mi mette cuiriosità nel dirmi che in una sua scatola, una di quelle che ognuno di noi, a volte, conserva segretamente o comunque ne è geloso, ha ritrovato delle mie lettere.
Stiamo parlando di cose scritte 40 anni fa.
Come puoi non fartele mandare?
Oggi una lettera non deve seguire più quel percorso che doveva seguire una volta per arrivare a destinazione.
Oggi in un attimo ti viene trasferita sul tuo smartphone.

Fermo restando che io resto affezionato alle lettere vecchio stampo e vorrei riprovare quei brividi, quelle emozioni che provavo sia quando aprivo una busta ed ero ansioso di leggere cosa ci fosse scritto nella lettera che ricevevo, sia quando ero io a imbustarla ed aspettare che arrivasse a destinazione, specialmente se quella lettera era portatrice di messaggi.
Ripensandoci a distanza di tempo, quando il tempo che hai vissuto è diventato così tanto e cominci a trovarti in quella fase della vita in cui gran parte del copione lo hai già interpretato, e in questo tempo attuale rivedi quello che hai vissuto, quello che la vita ti ha portato, quello che dalla vita non hai saputo prendere, ebbene ripensandoci a distanza di tempo, mi rendo conto, anche leggendo le lettere che quell'amica mi ha "rispedito" a distanza di tanto tempo, che probabilmente in quella fase della mia vita, scrivere quelle lettere era un modo di voler comunicare, aiutandomi con lo scrivere,strumento che mi ha sempre accompagnato e continua ad accompagnarmi.

Oggi rileggo quelle lettere e in particolare quella che pubblico alla fine dell'articolo mi ha emozionato perché quello che scrivevo, lo stile com cui scrivevo, il messaggio positivo che stavo mandando a quella persona, non ha nulla di differente da tante altre lettere che mi sono trovato a scrivere tante volte a persone che ne avevano bisogno, e sono fiero di sapere che molte di quelle lettere hanno aiutato delle persone a ritrovare fiducia, entusiasmo.

Allora non esistevano i blog, esistevano dei diari ma quanti potevano leggere quei diari?
Oggi scriviamo su una tastiera, il messaggio può essere lanciato nella rete e raggiungere non solo le persone che conosci ma anche chi non conosci (quindi devi anche usare maggior rispetto in quello che scrivi) e soprattutto oggi quella persona che scriveva lettere tanti anni fa, è ancora qui con la sua voglia infinita di continuare a raccontare delle belle storie.

Ringrazio l'amica che non nomino ma lei sa che le avrei dedicato questo articolo.

(Santo)

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