![]() |
Foto di Kari Shea da Pixabay |
Sono le ore 7.00 suona la sveglia.
Ancora dieci minuti sotto le coperte e poi via si comincia
una nuova giornata:
una decina di minuti di stretching tanto per riscaldare i
motori, doccia, colazione.
Apro l’armadio: cosa mi metto oggi?
Via di corsa sennò si fa tardi.
Metropolitana anche oggi stracolma, che palle tutte queste
persone.
Corsa sulle scale mobili per essere tra i primi a prendere
l’altra metro, anche questa sempre stracolma.
Devo scendere e faccio fatica a farmi largo tra le persone
che vogliono entrare
La voce al microfono insiste nel dire di attendere il
prossimo convoglio in arrivo.
Finalmente dopo tre metropolitane, arrivo a destinazione.
Il tempo di entrare nel solito bar e chiedere il solito
caffè con cornetto in un vociare di “caffè schiumato” “cappuccino di soia”
“cappuccino con poco latte” cappuccino chiaro” ma quante varianti ci sono?
Ed eccomi alla mia scrivania.
Accendo il computer e una
cascata di messaggi dalle varie caselle di posta elettronica.
Mi devo affrettare, ho un cliente a cui ho promesso di
fargli avere il preventivo entro le 11 e poi alle 12 abbiamo la riunione e alle
14 la call.
Il tempo di fare una sosta per il pranzo. Si decide con le
colleghe cosa fare.
“Andiamo al bar di sotto o al buffet?” “Ti sei portata il
pranzo da casa?” “Io prendo un panino e salgo”
Ancora dieci minuti per andare a prenderci un caffè e fare
due passi così tanto per sgranchirsi le gambe.
Il pomeriggio scorre via veloce.
Alle 18 mi attende la lezione d’inglese e alle 19 sono di
nuovo nelle metropolitane sempre affollate perché quelli della mattina la sera
tornano a casa.
Mi arriva una telefonata: “Che ne pensi di un aperitivo?”
“Bella idea, dove ci vediamo? Al solito posto?”
Ci facciamo un "apericena" con le pizzettine, i supplì, il cuscus
e uno spritz o un prosecchino e via verso casa.
Si perché stasera ci sta la partita di calcio della mia
squadra e non voglio perderla.
Sai che ti dico prima di andare a dormire mi sento il
telegiornale…stanno parlando di un virus che sta colpendo i cinesi e sai che sto pensando che è forse meglio non andare al ristorante cinese o non andare a comprare
li dove andavo sempre a prendere le cose per casa e risparmiare, non si mai….
Mi sveglio ormai tutte le mattine verso le otto e siccome
tanto a casa devo stare me ne rimango ancora un po’ a letto, ma è meglio non
accendere la televisione sennò già mi angoscio di prima mattina.
Dai facciamo colazione con calma tanto che fretta c’è non
devo andare da nessuna parte.
Prendo il cellulare e appena acceso mi arriva di tutto, e
tutto gira intorno a……
Non apro l’armadio tanto la tuta che ieri sera avevo
lasciato sulla sedia me la rimetto pure oggi e sai che ti dico? neanche mi
faccio la barba.
Accendo il computer e sai cosa sto pensando?: mi faccio un’oretta
di inglese tanto per cominciare ad ammazzare il tempo.
Ho voglia di un caffè…ma la mia Lavazza a Modo Mio fa solo
un normale caffè, il massimo che posso fare è cambiare la cialda da Divino a
Passionale.
Quasi quasi esco… ma dove vado? Massimo posso arrivare al
negozio di alimentari che mi ero pure dimenticato che esistesse ancora.
Dove
sta tutta quella gente che correva per prendere la metro?
Dieci minuti e sono di nuovo a casa, che faccio?
E’ vero avevo da portare avanti quel progetto che erano anni
che lo rimandavo e un’altra ora se ne è andata.
Si è fatta l’ora di pranzo: oggi primo, secondo, contorno,
frutta e pure il dolcetto, tanto dobbiamo ammazzare il tempo.
Altro caffè, stamattina cialda Divino a pranzo cialda
Passionale, tanto per cambiare che poi mi sembra che sia lo stesso.
E allora
sai che ti dico ci metto un goccio di sambuca, tanto nel pomeriggio non ho
grandi cose da fare.
Pennichella, tanto desiderata prima, oggi quasi un modo per
consumare altra mezz’ora.
Oddio mio sono ancora le cinque del pomeriggio, ci facciamo
un Tè neanche fossimo a Londra.
![]() |
Foto di Thought Catalog da Pixabay |
Fammi riprendere il cellulare, sempre le stesse cose di
stamattina.
Oddio ha squillato il telefono, mi sta chiamando…ma erano
anni che non ci sentivamo, sempre di corsa andavamo.
Accendo la televisione e ormai sono tutte repliche di
programmi, neanche fossimo ad agosto.
Sto cercando di ammazzare ancora il tempo per arrivare al momento della cena, perché non ci sta l’aperitivo prima della cena, e d'altro canto a cosa dovresti brindare?
Inizia il post cena.
Accendo la televisione e questa volta
non stanno parlando di un virus che laggiù aveva isolato una città cinese, stanno parlando del virus che ha sconvolto le nostre vite, di un virus che ha
fatto vittime, di un virus che ha falcidiato popolazioni del Nord Italia, sta
portando morte in tutto il mondo.
Chissà se era meglio prima o adesso?
Nessun commento:
Posta un commento