Vai sempre di corsa, ti affanni per arrivare in tempo, ti prendi un caffè al bar e neanche te lo gusti, sei lì in attesa di una metropolitana o di un bus, e quando arriva fai lo slalom per impadronirti di un posto libero.
Sei al semaforo e neanche scatta il verde, già sei sul clacson e imprechi se il tizio o la tizia davanti a te non si muovono immediatamente, neanche fossimo al Gran Prix di Montecarlo.
Ti incontri con il vicino e se ti sorride sei diffidente e pensi che si sia impazzito, e neanche sai come si chiama.
Sei in fila all'ufficio postale, al supermercato, in banca, e cominci a scalpitare se davanti a te ci sono troppe persone, specialmente se davanti ci sta una persona anziana più in difficoltà, che ti fa perdere tempo, tu vai di fretta e non pensi che anche tu sarai un anziano.
Arrivi a casa e ti stravacchi sul divano, prendi il telecomando e inizi a fare zapping, e neanche ti accorgi che vicino a te ci sta tuo figlio, tua moglie.
Poi arriva da un paese lontano un ospite indesiderato il quale, non sazio di aver già fatto un lunghissimo viaggio, entra nella tua vita, dapprima sceglie obiettivi più facili, quelli più deboli, e non trovando ancora molti ostacoli nel suo viaggio, non si accontenta, va avanti, tanto la gente continua a ballare, ad abbracciarsi, ad amarsi, a viaggiare, a incontrarsi, ad andare di corsa.
Tutto si ferma.
Non puoi più correre, massimo una camminata per arrivare al negozio più vicino.
Non puoi più stare vicino agli altri, ci devi stare ad almeno un metro.
Non puoi più andare a teatro, non puoi più andare vedere il film in uscita, a seguire la partita della squadra del cuore.
Non puoi più uscire la sera per andarti a fare un spritz con gli amici.
Non puoi più andare dal parrucchiere, dal barbiere.
Vorresti fuggire ma dove vai? tutte le frontiere sono chiuse, gli aerei non ci sono più, i treni scarseggiano.
Allora cerchi di distrarti con la televisione, ma dalla televisione arrivano le immagini di chi da quell'ospite, venuto da lontano, non ha ricevuto "oro incenso e mirra", ha ricevuto dolore, sofferenza, morte.
Ti ritrovi catapultato in un film di cui non conoscevi il copione, le battute, non avevi ancora capito quale sarebbe stato il tuo ruolo e poi ci sei dentro: tutto è così diverso dal giorno prima.
Dove sono le persone che andavano di corsa?
Adesso tutti in fila, ad un metro l'uno dall'altro, chi con le mascherine, chi si copre con un fazzoletto e improvvisamente tutti carini a chiedersi "mi scusi lei è l'ultimo della fila?".
Si pazienta in attesa del proprio turno guardando per l'ennesima volta lo schermo del cellulare, si entra uno per volta, non ti agiti se quello che è entrato prima di te ci mette un po' più di tempo.
Sei in casa che stai riflettendo e senti un coro che sta intonando "Fratelli d'Italia l'Italia se è desta", ma non ci sono le partite della Nazionale di calcio.
Ci sono persone sui balconi che stanno cantando tutti insieme, alcuni hanno preso anche le stoviglie per fare rumore.
Tutti a cantare, molti si stanno guardando in viso per la prima volta.
Il tizio che sta sul balcone non lo avevano ancora mai visto, neanche sapevano che abitasse li... ma l'inno di Mameli unisce l'Italia.
In questo copione ci sono anche quei personaggi che continuano a fottersene perché pensano che l'ospite venuto da lontano non li toccherà e continuano ad andare avanti come se per loro nulla fosse cambiato e allora se non possono andare a farsi l'aperitivo, se ne vanno in un parco aperto al pubblico e si fanno un picnic, neanche fossimo a Pasquetta, e siccome gli hanno detto che ci potrebbe essere la possibilità che si debbano fermare, allora pensano che la migliore cosa sia andarsi a mettere in fila, tutti insieme, davanti al supermercato, tanto adesso ci sono anche quelli aperti di notte.
In questo film ci sono pure una massa di persone che la sera prima erano a fare i "fighetti" in qualche localino alla moda e quando hanno avuto paura, sono fuggiti di corsa, salendo in massa sui treni, pensando che la migliore soluzione fosse quella di andarsene in giro per l'Italia, non considerando che quell'ospite venuto da lontano ci insegue, non è che si ferma da una parte.
A quelli che ancora oggi, in questo film, vogliono vestire i panni del "furbetto", e ancor più a quelli che, in questo film, cercano di speculare, traendo guadagno dal dolore o ingannando i più deboli, li farei andare con le loro tovagliette colorate, con il cestino del picnic o con le mascherine comprate su internet e poi rivendute con un prezzo spropositato, li porterei dentro i luoghi dove oggi ci sono persone che stanno morendo anche per la loro superficialità, li farei stare dietro il vetro di una terapia intensiva e guardare da quel vetro le persone che stanno lottando tra la vita e la morte
Così si rendono conto che quell'ospite venuto da un paese lontano non sta qui per farci stare bene, lui vuole farci del male, e se noi stiamo tutti insieme e rispettiamo il buon senso, ci dimostriamo persone degne di essere in questo mondo, probabilmente quell'ospite lo facciamo morire e non lo faremo più nascere.
O si cambia o tutto si ripete (Tiziano Terzani)
A conclusione di questa mia riflessione, il mio pensiero va alle tante persone, spesso anziane e deboli che hanno pagato il prezzo più alto che potessero pagare, alle famiglie di queste persone.
Un immenso abbraccio da parte di tutti a chi sta sul campo senza sosta per arginare e distruggere questo maledetto virus.
La speranza che la medicina e la scienza possano trovare l'antidoto per darci la certezza, che come è stato per tante altre malattie, anche questa la debelleremo.
Un abbraccio ad altri popoli che stanno avendo, purtroppo, la nostra stessa situazione e ci dobbiamo sentire tutti fratelli e sorelle, non possono esserci confini.
Santo David