Firewalking? cosa si nasconderà mai dietro questa parola?
Come si può capire dalla foto ed avendo un pò di dimestichezza con la lingua inglese, letteralmente significa "camminata sul fuoco".
Ma al di là del suo significato etimologico, quale è la vera esperienza che si collega a a questo neologismo?
Per quanto mi riguarda avevo sempre seguito con un certo scetticismo e direi anche con molta ilarità le performances televisive del giornalista (ora scomparso) Mino Damato e di Giucas Casella e mi ricordo che quando li guardavo in televisione, effettuare le "camminate sui carboni ardenti" li scimmiottavo e dicevo a me stesso "è tutta una finzione, è impossibile farlo!"
Mai avrei pensato che un giorno anche io mi sarei ritrovato a fare la stessa cosa!
Come ho già detto in un precedente post, questa esperienza chiuse un ciclo di tre giorni, a cui partecipai, come iscritto al corso "Fly" della HRD di Roberto Re, che si svolse a Milano e che aveva come oggetto l"Emotional Fitness", una vera e propria palestra emozionale.
Devo ammettere che man mano che si avvicinava il momento della prova, l'adrenalina andava aumentando, come ogni volta che ci si ritrova a dover affrontare una nuova esperienza che ci fa uscire dalla famosa "zona di confort".
Complice però l'atmosfera che si era, ormai creata, in aula dopo tre giorni a contatto con le "lezioni" di Roberto Re sulla gestione delle emozioni, sul superamento delle paure e delle fobie, e complice anche la condivisione con gli altri partecipanti, sentivo il desiderio di mettermi alla prova, soprattutto con me stesso.
Prima di andare sui "carboni ardenti", fummo istruiti con la massima precisione da Roberto che ci preparò adeguatamente per gestire al meglio la prova stessa.
L'atmosfera esterna era molto suggestiva, in quanto in quei giorni aveva nevicato molto sulla città di Milano e quindi le tre piste di "fuoco" assumevano un aspetto ancor più "coinvolgente" in quel contesto e forse il visualizzare tanto ghiaccio intorno ci è stato di aiuto nella camminata.
Infatti uno dei segreti principali per effettuare questa prova è arrivare sul "tappeto di carboni ardenti" nella migliore condizione psicologica possibile ed è di estremo aiuto la visualizzazione ed ,infatti, ci era stato detto di gridare ICE (per chi non conoscesse l'inglese Ice significa ghiaccio) in continuazione, proprio per far si che la nostra mente pensasse al freddo.
Quando sei lì ed hai davanti otto metri di fuoco, sei carico al massimo e almeno nel mio caso, sono riuscito a fare tutto il percorso e concluderlo senza neanche una vescichetta ai piedi e vi garantisco che il fuoco era vero.
Il firewalking è sicuramente una prova che dà la possibilità di mettere sè stessi in confronto con una delle paure più ataviche, quella del fuoco, ed ha come scopo quello di far capire a noi stessi che spesso le nostre paure, e di forme di paura ce ne sono tantissime, possono veramente crearci dei gran casini e rovinarci, il più delle volte, la nostra esistenza.
Naturalmente con questo non voglio dire che bisogna arrivare agli estremi e lanciarsi dall'ultimo piano di un palazzo per dimostrare che non abbiamo paura.
Le paure a cui mi riferisco e a cui si riferiscono tutti coloro, ben più quotati del sottoscritto in campo motivazionale e di crescita personale, sono le paure più subdole ma molto pericolose nel nostro cammino di persone che voglioiono migliorare la loro esistenza: la paura del disagio, del rifiuto, della critica e così via dicendo.
A proposito di paura vi posso consigliare "Vincere la Paura" di Vitiana Paola Montana, 273 pagine di informazioni, strumenti ed esercizi pratici....Buona lettura e chissà che anche tu ti ritroverai un giorno, se ancora non l'hai fatto, a camminare sui carboni ardenti.
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